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Pavia, non gli rinnovano la patente perché omosessuale: ma sul presunto “caso” è giallo

Secondo Agitalia, associazione che più volte in passato ha divulgato notizie non confermate, a un 29enne residente nel Pavese non sarebbe stata rinnovata la patente perché omosessuale. Manca però al momento qualsiasi tipo di riscontro.
A cura di Francesco Loiacono
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Un ragazzo di 29 anni residente a Pavia, S.R., non avrebbe ottenuto il rinnovo della sua patente per "inidoneità psicofisica". Il motivo: avrebbe dichiarato di essere omosessuale. È questo, almeno, quanto afferma la direzione di Agitalia, un'associazione attiva a Roma e Milano che, come riporta il suo sito web, si occupa di casi di malagiustizia e malasanità, ma che in passato è stata al centro più volte di notizie che si sono rivelate non confermate.

Adesso l'associazione avrebbe fatto arrivare la vicenda del mancato rinnovo della patente al giovane omosessuale direttamente davanti a un giudice di pace di Pavia, dinanzi al quale ha presentato ricorso. L'episodio è stato ripreso da alcune testate come Huffington post e Adnkronos, ma al momento non ci sono conferme da parte dei diretti interessati: il numero telefonico riportato tra i contatti dell'associazione è infatti irraggiungibile.

Il "caso" ha avuto inizio a dicembre 2014

Secondo Agitalia, il presunto "caso" avrebbe avuto inizio a dicembre 2014, quando il 29enne aveva fatto domanda per il rinnovo decennale della patente di tipo B. In quella sede, come si evince dal presunto ricorso di Agitalia, il ragazzo "consapevole delle responsabilità civili e penali per le dichiarazioni false o mendaci, rendeva edotto il medico esaminatore della propria condizione personale di omosessualità che lo aveva, già in passato, portato ad essere escluso per inidoneità all'uso delle armi dal concorso di agente di polizia". Il 29 gennaio di quest'anno sarebbe poi arrivato il provvedimento della Prefettura di Milano, che negava al ragazzo il rinnovo della patente "sostenendo che il ricorrente non aveva più i "requisiti psicofisici richiesti" per l'idoneità alla guida".

Nell'impugnazione del provvedimento, l'associazione parla di "assoluta infondatezza, anche di merito, dell'asserzione avallata dalla Prefettura. Il ricorrente, infatti, pur vivendo la propria personale condizione di omosessualità e pur essendo stato ritenuto non idoneo all'uso delle armi, non risulta, al momento della visita medico legale, affetto da alcuna patologia di rilievo che possa in qualche modo interferire con la propria capacità di condurre veicoli a motore".

L'associazione avrebbe quindi chiesto ulteriori esami medici che attestino l'abilità alla guida del giovane, ricordando anche "la recente sentenza della Suprema Corte che in un caso simile alla fattispecie in esame ha dichiarato illegittimo il provvedimento di diniego della patente di guida in caso di omosessualità tacciando addirittura tale provvedimento come "omofobo" e violativo dei diritti dell'uomo come sancito dalla nota Convenzione Europea". Resta da vedere, però, la fondatezza di una vicenda che al momento manca di riscontro.

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