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Morti per amianto alla Pirelli, assolti gli ex manager imputati nel processo-bis

Sono stati tutti assolti con formula piena nove ex manager della Pirelli che erano a processo a Milano per omicidio colposo e lesioni gravissime, in relazione a 28 operai dell’azienda che in passato si sono ammalati e sono morti per l’esposizione all’amianto. Alla lettura della sentenza è esplosa la rabbia dei familiari delle vittime.
A cura di Francesco Loiacono
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Assolti con formula piena. Si chiude così il processo-bis per omicidio colposo e lesioni gravissime a carico di nove ex manager della Pirelli, cui erano contestate le accuse in relazione a 28 operai morti o ammalatisi di mesotelioma pleurico a causa dell'amianto presente negli stabilimenti milanesi dell'azienda. A decidere è stato il giudice della Quinta sezione penale del tribunale di Milano Annamaria Gatto. Gli imputati sono stati scagionati "perché il fatto non sussiste o per non aver commesso il fatto". Alla lettura della sentenza alcuni familiari delle vittime hanno protestato urlando "Vergogna" e srotolando uno striscione sul quale si legge: "Gli operai sono stati uccisi due volte, dai padroni e dai giudici".

Comprensibile la rabbia dei familiari delle vittime: con la sentenza di oggi per le morti degli operai che, tra gli anni '70 e '80, hanno lavorato negli stabilimenti milanesi della Pirelli, non c'è di fatto alcun responsabile. Anche il primo troncone del processo, che vedeva imputati altri 11 ex manager dell'odierna multinazionale, dopo una condanna in primo grado si era concluso in appello con l'assoluzione di tutti gli imputati. In questo secondo troncone l'accusa, rappresentata dal pubblico ministero Maurizio Ascione, aveva chiesto per gli imputati pene comprese tra i 4 anni e mezzo e i nove anni.

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