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Milano, prima riunione della giunta Sala al Giambellino: contestazioni degli attivisti

Alle 10 è iniziata la prima riunione di giunta presieduta dal sindaco Beppe Sala. La sede scelta è il quartiere Giambellino, alla periferia di Milano, proprio dove Sala fu contestato durante la campagna elettorale. Anche oggi una ventina di manifestanti dei comitati per la casa ha esposto striscioni di protesta.
A cura di Francesco Loiacono
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Lo aveva annunciato ed è stato così. È iniziata oggi nella casetta verde di via Odazio, al Giambellino, la prima riunione della nuova giunta targata Beppe Sala. Il neo sindaco di Milano ha voluto iniziare dalle periferie, tema su cui ha voluto mantenere personalmente la delega (se ne occuperà assieme a Mirko Mazzali, ex capogruppo di Sel a Palazzo Marino). E il Giambellino non è una periferia qualsiasi: è qui, infatti, che Sala fu contestato da alcuni attivisti dei movimenti per la casa, che anche oggi, dopo averle annunciate su Facebook, hanno inscenato delle contestazioni: "Ci volete in periferia ma siamo al centro della Milano che lotta", recita uno striscione che hanno esposto i circa 20 manifestanti del Comitato abitanti Giambellino Lorenteggio. "Vogliono un Giambellino più bello, ma non per noi", ha invece urlato al megafono un altro esponente del movimento.

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Al centro della riunione odierna ci sono le firme delle deleghe, con l'ufficializzazione di tutti i 12 assessori scelti dal sindaco, oltre alla nomina del capo di gabinetto. Poi, per rispondere in parte alle critiche dei Comitati che hanno accusato la giunta di volersi chiudere nella casetta senza ascoltare i cittadini, la giunta dovrebbe ascoltare una relazione sui problemi del quartiere. Il tema delle periferie è stato messo sempre in cima alle priorità da Sala durante la campagna elettorale. Si tratta di intervenire su alcuni problemi concreti come la sicurezza e l'emergenza abitativa, con i circa ottomila alloggi popolari sfitti a fronte di 20mila famiglie in lista per una casa.

Problemi che molti degli assessori di Sala conoscono già: la metà è stata infatti confermata, alcuni con le stesse deleghe mantenute in passato. Un segno di continuità che se da un lato testimonia la volontà di andare avanti sulla strada tracciata da Giuliano Pisapia, dall'altro ha attirato le critiche di chi ha visto in questa giunta una copia sbiadita di quella precedente. Le critiche possono anche essere legittime: ma bisognerà adesso dare il tempo alla nuova giunta di dimostrare di poter fare quel cambio di passo promesso in campagna elettorale.

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