Milano, il fondo sovrano dell’Azerbaigian compra Palazzo Turati per 97 milioni di euro

Un altro pezzo pregiato di Milano passa in mani straniere. Dopo l'operazione Porta Nuova, acquistata dal Qatar, il palazzo in piazza San Fedele passato sempre nelle mani dei qatarioti e la torre ex Inps acquistata da un fondo di Abu Dhabi, adesso tocca a Palazzo Turati, storico edificio in via Meravigli che è l'attuale sede della Camera di Commercio. Il fondo sovrano dell’Azerbaigian Sofaz (alimentato dai ricavi del Paese derivanti da gas e petrolio), lo acquisterà per 97 milioni di euro dagli attuali proprietari: una cordata formata da Camere di commercio, società del sistema camerale e altri gruppi riuniti nella società finanziaria Tecnoholding.

Regista dell'operazione Manfredi Catella e la sua Coima

Dietro tutta l'operazione, tuttavia, appare nuovamente il nome di Manfredi Catella, immobiliarista che con la sua società di gestione Coima è stato anche il regista dell'acquisto della torre ex Inps al Centro direzionale, destinata non senza polemiche ad essere abbattuta e riedificata in un diverso stile. Catella è però soprattutto l'artefice, con Hines Italia, dell'operazione Porta Nuova, una delle più vaste riqualificazioni urbane in tutta Europa. Una serie di grattacieli che ha modificato profondamente una zona di Milano prima segnata effettivamente dal degrado, ma che ha anche fatto storcere il naso a chi si batte contro la cementificazione selvaggia. E in tanti, infatti, hanno iniziato a vedere in Catella, figlio d'arte, il nuovo Salvatore Ligresti, l'ingegnere di origine siciliana che è stato per anni uno degli indiscussi – ma in realtà molto chiacchierati – padroni dell'edilizia a Milano.

Palazzo Turati è sorto nel 1880 ed è stato recentemente oggetto di importanti restauri. L'edificio si sviluppa per sei piani su una superficie totale di 10.360 metri quadri: all'interno fino al 2021 resteranno in affitto gli uffici della Camera di Commercio, che oltre a tenervi il proprio quartier generale loca anche spazi per eventi privati. Per il fondo sovrano dell'Azerbaigian si tratterebbe, qualora l'investimento dovesse venire effettivamente portato a termine, della prima mossa sul mercato immobiliare in Italia.