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Milano, il Comune offre 400 euro per chi accoglie un rifugiato in casa: insorge Salvini

Palazzo Marino ha pubblicato un bando per cercare famiglie che siano disposte a ospitare in casa i profughi, offrendo un contributo economico fino a 400 euro mensili per la loro accoglienza. L’iniziativa, con fondi ministeriali, ha incontrato però l’opposizione della Lega che dice: “Quei soldi dovrebbero andare ad anziani e disoccupati”. E il segretario del Carroccio Salvini tuona: “Razzismo nei confronti degli italiani in difficoltà”.
A cura di Francesco Loiacono
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Un bando pubblicato sul sito del Comune di Milano ha scatenato le polemiche della Lega Nord. Si tratta di una iniziativa che rientra nell'ambito dello Sprar, sistema di protezione per i richiedenti asilo e i rifugiati, in collaborazione con il ministero dell'Interno: Palazzo Marino offre un contributo fino a 400 euro al mese per quelle famiglie che decideranno di ospitare un profugo all'interno delle loro abitazioni. I fondi provengono proprio dal Viminale: sono destinati al rimborso delle spese di vitto e alloggio per ogni ospite. Il periodo di accoglienza è di sei mesi, ma rinnovabili. Il bando è comparso sul sito del Comune il 30 dicembre e scade il 15 gennaio, ed è mirato alla creazione di un elenco di famiglie idonee presso le quali saranno poi ospitati i migranti.

Salvini: "Razzismo nei confronti degli italiani in difficoltà"

La pubblicazione del bando ha suscitato molte polemiche da parte del Carroccio. Il più duro è stato il segretario federale Matteo Salvini, che su Facebook ha parlato di "razzismo nei confronti degli italiani in difficoltà". Anche il segretario regionale Paolo Grimoldi e quello cittadino Davide Boni hanno attaccato la scelta di Palazzo Marino. Secondo Grimoldi e Boni la decisione del Comune privilegerebbe i migranti a discapito di anziani in difficoltà, disoccupati o genitori separati: "Quei soldi dovrebbero andare a loro", hanno tuonato. La Lega è d'altronde molto attenta in Regione a eliminare qualsiasi contributo per chi ospita i migranti: lo ha già fatto con gli hotel e perfino con i parchi regionali.

La replica del Comune non si è fatta attendere. L'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, candidato sindaco, ha affermato: "La nostra scelta sull'accoglienza non cambia. Attraverso fondi statali vogliamo fare ancora di più il nostro dovere. La barbarie leghista non ci ferma". Majorino ha poi spiegato che il il modello di "accoglienza in famiglia" è innovativo e può servire a coinvolgere e a far inserire in maniera più diretta un migrante all'interno della comunità ospitante.

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