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Lombardia, sì alle schiscette a scuola: dopo Corsico ok ai pasti da casa

Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato una mozione, presentata dai Cinque stelle, che consentirà ai bambini di portarsi a scuola pasti preparati a casa in alternativa alle mense scolastiche. Il provvedimento arriva dopo le polemiche per il caso Corsico, il cui sindaco ha escluso alcuni bimbi di famiglie morose dal servizio mensa.
A cura di Francesco Loiacono
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Niente più bambini senza cibo a scuola per "colpa" dei loro genitori morosi o distratti. Il "caso Corsico", con il sindaco Filippo Errante che ha escluso dalle mense scolastiche i figli delle famiglie che non pagano il servizio, ha spinto il Consiglio regionale della Lombardia ad approvare una mozione dei Cinque stelle sulla cosiddetta "schiscetta". Si tratta del pasto da casa, un panino o una pietanza più elaborata, che da adesso in poi potrà sostituire il servizio mensa scolastico per chi non se lo può permettere (anche se, nei casi di estrema povertà, il servizio è gratuito) o per chi non lo gradisce. In alcuni casi, difatti, i bambini non amano il cibo che viene loro servito dai servizi di refezione scolastica, con il risultato che rimangono a digiuno o si buttano sui poco salutari snack.

La mozione presentata dai Cinque stelle

La ratio della mozione dei Cinque stelle, infatti, è anche quella di promuovere una corretta educazione alimentare. Ma inevitabile che la discussione sul provvedimento si sia caricato di un significato politico dopo le polemiche sollevate dal "caso Corsico", amministrato dal centrodestra dopo un lungo regno di sindaci di sinistra. Il primo cittadino Errante nei giorni scorsi aveva affermato che il senso del suo provvedimento era quello di recuperare i mancati incassi (per oltre un milione di euro) accumulati dalla cattiva gestione delle giunte precedenti, che avevano consentito ai morosi, anche quelli che in realtà potevano pagare, di proseguire nella loro cattiva abitudine.

Nei fatti, però, era difficile capire quanti dei 486 bambini esclusi dalla mensa (per colpe non loro) appartenessero a famiglie di "furbetti" o invece scivolate realmente nella povertà. Per queste ultime il sindaco aveva creato un fondo ad hoc per consentire l'erogazione dei pasti. In concreto, si era venuta a creare nelle scuole una discriminazione tra bimbi "solventi" e non: una brutta maniera per educare le giovani generazioni.

Respinta invece una mozione del centrosinistra

Nella stessa seduta del Consiglio l'opposizione di centrosinistra ha presentato una sua mozione intesa proprio a prevenire questa discriminazione, impegnando la giunta "a trovare tutti gli strumenti idonei affinché nessun bambino sia allontanato dalle scuole e sia sottoposto ad atti discriminatori e a intervenire presso il Comune di Corsico per porre in atto tutti i provvedimenti idonei a recuperare i debiti conseguiti dalle famiglie, senza ledere i minori". la mozione è stata però respinta, tra le critiche dei proponenti. Chissà se i pasti da casa potranno far sentire meno discriminati i bambini rispetto ai loro coetanei che continueranno a mangiare in mensa.

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