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Insulti omofobi ai ragazzini che giocano a volley in squadra mista: rissa tra i genitori

Una partita di volley tra ragazzini nel Bergamasco è stata sospesa per una rissa tra genitori sugli spalti. Alcuni adulti avevano lanciato insulti omofobi verso i ragazzini di una squadra mista, accusandoli di scarsa mascolinità.
A cura di Francesco Loiacono
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Una partita di volley agli ultimi Europei (Archivio LaPresse)
Una partita di volley agli ultimi Europei (Archivio LaPresse)

Stavano giocando a pallavolo tutti assieme, maschi e femmine nella stessa squadra. Una cosa normale per chi pratica il volley, forse meno per i genitori di alcuni ragazzini che erano in campo. Alcuni adulti dagli spalti hanno iniziato ad insultare i giocatori, accusandoli di essere delle femminucce. E gli insulti omofobi hanno fatto scattare una vera e propria rissa che è stata sedata solo dall'intervento dei carabinieri.

Per sedare la rissa sono dovuti intervenire i carabinieri

L'increscioso episodio è avvenuto lo scorso fine settimana a Ponte Nossa, piccolo comune della Val Seriana in provincia di Bergamo. A riportarlo è stato il quotidiano L'Eco di Bergamo. Teatro della rissa è stata una partita del campionato under 13 femminile tra la Nossese e il Cene. La squadra di casa la stava giocando con un team misto maschi e femmine, sfruttando una deroga chiesta alla federazione per mancanza di atlete. Al termine del primo set, alcuni supporter della squadra avversaria hanno iniziato a insultare i ragazzini in campo con la squadra di casa, ironizzando sulla loro sessualità per via del fatto che dividevano il campo con delle ragazze. Dalle parole si è arrivati in breve alle mani: sugli spalti è nata una rissa che solo i carabinieri sono riusciti a sedare.

La partita è stata sospesa, ma i ragazzi le ragazze in campo hanno dimostrato molta più maturità rispetto ai loro genitori. Sono infatti rientrati in campo per disputare un altro set con le squadre completamente mischiate: non più solo maschi e femmine ma anche compagni e avversari. Dimostrando di essere molto più avanti dei grandi sul tema della lotta alle discriminazioni sessuali e all'omofobia.

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