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Foto e video hot rubati a Diletta Leotta: la procura di Milano apre un’inchiesta

La procura di Milano ha aperto un fascicolo a carico di ignoti in relazione al furto di foto e video hot dal telefonino della giornalista di Sky Diletta Leotta. L’ipotesi di reato è accesso abusivo a sistema informatico.
A cura di Francesco Loiacono
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Accesso abusivo a sistema informatico. Questa l'ipotesi di reato sulla quale indaga la procura di Milano, in relazione alle foto e ai video hot che erano stati "rubati" alla conduttrice televisiva di Sky Diletta Leotta. Al momento, secondo quanto riporta l'agenzia Ansa, il fascicolo aperto è a carico di ignoti. Nel caso il reato fosse accertato, la pena massima prevede fino a tre anni di reclusione.

L'episodio al centro dell'inchiesta della procura milanese risale allo scorso settembre, quando in rete e in alcune chat cominciarono a circolare alcuni scatti senza veli e due video hot con protagonista la bionda giornalista di Sky Sport, che conduce un programma sulla Serie B di calcio. Le immagini sarebbero state rubate da uno o più hacker dallo spazio "cloud" della Leotta, molto probabilmente da qualcuno che avrebbe trovato le sue credenziali di accesso al servizio di cloud storage Dropbox (oggetto di un attacco hacker qualche tempo prima dell'episodio). Adesso però spetterà ai magistrati accertare l'esatta dinamica dell'episodio.

"Gravissima violazione della privacy"

Era stata la stessa Leotta, tramite il suo ufficio stampa, a confermare il furto delle foto intime, che però in alcuni casi sarebbero state diffuse assieme ad evidenti fotomontaggi. La giornalista aveva poi sporto denuncia alla polizia postale di Milano. Le foto senza veli della conduttrice avevano subito fatto il giro della rete, divenendo virali, nonostante la stessa distribuzione delle immagini potesse configurarsi come reato: "Quello che è successo oggi è estremamente grave – aveva scritto l'ufficio stampa della conduttrice -. Il telefono portatile di Diletta è stato hackerato e alcune sue foto privatissime di alcuni anni fa, in realtà insieme ad evidenti fotomontaggi, in queste ore sono distribuite in rete da moltissime persone. Diletta ha subito sporto denuncia alla Polizia di Stato (Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Milano) chiedendo che si dia inizio all'azione penale contro chiunque risulti concorrente di tutti i reati perseguibili e cioè della pubblicazione e distribuzione delle foto. Diletta ha subito una gravissima violazione della privacy, è molto amareggiata ma nello stesso tempo indignata e pronta a gestire questa vicenda. Il suo pensiero è rivolto a ragazze più giovani, magari meno solide, cercando di condividere la sua esperienza sul fatto che chiunque distribuisce con leggerezza una foto privata magari di un amico, di una fidanzata o di una ex senza chiedere il suo consenso commette un reato. Questo è ciò che tutti i ragazzi devono avere bene in mente perchè una condivisione su WhatsApp o sui social, che non hanno sistemi di controllo dei materiali che transitano su di loro, diventa incontrollabile e senza possibilità di ritorno. E che la denuncia alla Polizia di Stato è la prima cosa da fare".

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