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È morto il giornalista Franco Bomprezzi, una vita in difesa dei disabili

Lo scrittore e giornalista, costretto su una sedia a rotelle fin dalla nascita, è scomparso giovedì mattina all’ospedale Niguarda di Milano. In città è grande il cordoglio: Bomprezzi, da sempre impegnato nelle battaglie in favore dei diritti dei disabili, nel 2005 aveva ricevuto l’Ambrogino d’Oro.
A cura di Francesco Loiacono
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Su Twitter si definiva "giornalista a rotelle, blogger e interista per passione". Franco Bomprezzi, scrittore e giornalista, è morto giovedì mattina all'ospedale Niguarda di Milano, dove era ricoverato. Da sempre impegnato nelle battaglie in favore dei diritti dei più deboli e dei disabili, proprio sui temi della disabilità era impegnato nella giunta Pisapia. Qualche giorno fa, in tv, aveva fatto la sua ultima apparizione durante la diretta di Telethon, per ricordare l'importanza della ricerca sulle malattie genetiche. Bomprezzi si era collegato dal lettino del centro clinico Nemo, specializzato nella cura delle malattie neuromuscolari, per portare la sua testimonianza diretta nello stile chiaro che lo ha sempre contraddistinto.

L'Ambrogino d'Oro

A Milano è grande il cordoglio per la sua scomparsa. Bomprezzi, che curava tra le altre cose il blog InVisibili sul Corriere della sera, era stato insignito nel 2005 dell'Ambrogino d'Oro, massima onorificenza cittadina. Nato a Firenze il primo agosto 1952, Franco Bomprezzi era affetto sin dalla nascita da osteogenesi imperfetta, malattia che lo aveva costretto su una sedia a rotelle. La sua carriera nel giornalismo è stata costellata da ruoli di primo piano in quotidiani e alla Rai, nella cui sede milanese Bomprezzi si è trasferito come caporedattore. Bomprezzi ha diretto anche il periodico Dm e la rivista Mobilità, ed è stato portavoce della Lega per i diritti delle persone con disabilità (Ledha).

Nella spazio riservato alla sua biografia, all'interno del blog, Bomprezzi ha lasciato quella che, adesso, sembra una sorta di eredità culturale del suo pensiero:

Definirmi inVisibile è un po’ difficile. In sessant’anni di disabilità a tempo pieno credo di aver vissuto intensamente e in pubblico, senza mai nascondere la mia realtà, ma cercando di viverla con la massima normalità possibile. Oggi ho uno strumento in più, per orientare la bussola dei miei convincimenti rispetto ai diritti e alle opportunità delle persone con disabilità: è la Convenzione Onu, la prima carta dei diritti varata in questo millennio dalle Nazioni Unite. È legge anche in Italia, ma pochi se ne accorgono. Io faccio il giornalista, mi occupo di parole e di pensieri, racconto quello che vedo e cerco di scrivere sempre quello che penso per davvero. Un blog è uno strumento forte e delicato di comunicazione e di dialogo. Dopo l’esperienza del forum “Ditelo a noi” ecco adesso una nuova opportunità per cambiare punto di osservazione sulla realtà. E per dare voce e “visibilità” a tutti coloro che ne avranno voglia e tempo, in modo libero, civile e rispettoso.

Pisapia: "Non ho parole per esprimere la tristezza"

"Non ci sono parole per esprimere la mia profonda tristezza e quella di tutta Milano per la scomparsa di Franco Bomprezzi. Un amico, un uomo estremamente coraggioso, che ha condotto difficili e importanti battaglie con grande tenacia e senza perdere mai il sorriso. La sua spiccata ironia ha contagiato tutti ed è uno dei ricordi più belli che mi porterò sempre nel cuore. Mi ha tenuto per mano molto spesso, donandomi preziosi consigli e sono certo che anche in futuro continuerò a sentire il suo sostegno e il suo sguardo saprà guidarci per una città che sia di tutti e per tutti, come diceva lui, nessuno escluso". Questo il messaggio di cordoglio del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia.

"Franco Bomprezzi è stata una persona speciale che ha sempre messo gli altri al primo posto. Franco ha vissuto la sua condizione come una grande opportunità per poter aiutare altri. Ci mancherà", ha detto invece Basilio Rizzo, presidente del Consiglio comunale, mentre l'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino lo ha così ricordato: "Se ne va un amico, una persona bellissima, un militante del sociale, un combattente dolce e innovativo. Ha fatto tanto per i diritti delle persone con disabilità. E ha fatto ancora di più per i diritti di tutte e di tutti. Ciao, Franco. Il tuo sorriso non finirà".

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