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Corteo 25 aprile a Milano: contestata Brigata ebraica, centri sociali protestano contro il Pd

Si è svolto non senza contestazioni il tradizionale corteo per celebrare l’anniversario della Liberazione a Milano. Nel mirino di attivisti filopalestinesi e centri sociali la Brigata ebraica e il Pd, per via del decreto Minniti e delle politiche sull’immigrazione. Dal palco hanno parlato tra gli altri il sindaco Sala, il Presidente del Senato Pietro Grasso e il presidente dell’Anpi Carlo Smuraglia.
A cura di Francesco Loiacono
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Il principale corteo per il 72esimo anniversario della Liberazione a Milano ha vissuto, come si ipotizzava alla vigilia, alcuni momenti di tensione. Nel mirino dei contestatori – movimenti filopalestinesi e centri sociali -, la Brigata ebraica e il Pd, attaccato per l'approvazione del recente decreto Minniti e per le politiche sull'immigrazione. Le prime tensioni si sono registrate alla partenza del corteo, intorno alle 14: i centri sociali hanno esposto cartelli con la scritta "Nessuno è illegale" e intonato slogan contro il Pd: "Non permettiamo al Partito Democratico di sfilare indisturbato nel 72esimo anniversario della liberazione dal fascismo dopo aver approvato una legge fascista come la legge Minniti-Orlando. Diciamo no al razzismo istituzionale!", hanno scritto poi su Facebook alcuni esponenti del Centro sociale Cantiere.

Bersani: "Aberrante contestazione alla Brigata ebraica"

A parte qualche spintone tra manifestanti e il cordone formato da forze dell'ordine e servizio di sicurezza "interno" al corteo non si sono registrati particolari disordini. Da piazza Venezia i partecipanti hanno sfilato verso piazza Duomo, dove si sono tenuti gli interventi delle istituzioni. La Brigata ebraica, scortata come anticipato da un cordone composto dai City angels e dal gruppo "Noi patrioti d'Europa" formato da militanti del Pd, è stata oggetto di un'altra contestazone all'altezza di piazza San Babila. A urlare insulti come "nazisionisti" alcuni esponenti filopalestinesi, con bandiere dei territori. L'ex segretario del Pd Pierluigi Bersani, presente al corteo, ha definito "aberrante" la contestazione.

Il corteo, chiuso in coda dai movimenti a favore del Boicottaggio di Israele, è poi terminato come di consueto in piazza Duomo. Qui, dal palco allestito accanto al monumento equestre, si sono succeduti gli interventi: "In questa piazza oggi siamo tutti diversi, abbiamo credi e idee politiche differenti, ma tutti condividiamo la fiducia nella libertà e nella democrazia. La diversità, anzi la libertà di poter essere diversi, è il bene più grande che la Resistenza ci ha donato e di cui godiamo ancora oggi", ha detto il sindaco Beppe Sala, che ha poi invitato tutti alla manifestazione del 20 maggio per una "Milano senza muri".

Il Presidente del Senato Pietro Grasso a margine della giornata ha affermato: "Il 25 Aprile è una giornata che deve essere di tutti coloro che hanno dato il loro contributo per costruire l’Italia di oggi, una Repubblica democratica in cui con l’unione di tutti è stata scritta la Costituzione". Oltre a Sala e Grasso hanno partecipato al corteo i sindacati con il segretario della Cgil Susanna Camusso e della Uil Carmelo Barbagallo, una delegazione di "En Marche", il movimento del candidato alla Presidenza della Francia Emmanuel Macron che sfiderà Mrine Le Pen al ballottaggio. Numerosi i rappresentanti di Mdp, dal già citato Bersani a Massimo D'Alema, da Roberto Speranza a Enrico Rossi. Presente anche l'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, fondatore del partito "Campo progressista": "Questa manifestazione è molto unitaria e questo mi dà speranza per il futuro", ha affermato.

Presente naturalmente anche l'Anpi, con il presidente provinciale milanese Roberto Cenati e quello nazionale Carlo Smuraglia, che dal palco ha criticato chi fa "provocazioni sciocche e inutili" e "le strumentalizzazioni fatte da chi ritiene l'Anpi inutile perché i partigiani sono sempre di meno", bollandole come sciocchezze: "Siamo già pieni di giovani pronti a continuare la nostra battaglia. Tutti dobbiamo mobilitarci per la verità" e per "tramandare sempre la memoria".

Tensioni in mattinata al cimitero Maggiore e al quartiere Stadera

La giornata, che si è chiusa con gli interventi dal palco di piazza Duomo, si era aperta con altre tensioni, questa volta tra antifascisti e movimenti di estrema destra. Due gli episodi: il primo al quartiere Stadera, dove un corteo di quartiere organizzato dall'Anpi è passato davanti a una sede di Forza Nuova, presidiata da alcuni attivisti. Al passaggio del corteo sulla sede è apparso lo striscione "Partigiani assassini e stupratori", che è stato poi strappato da alcuni antifascisti.

Altro fronte caldo il cimitero Maggiore di Milano, dove nonostante il divieto della parata neofascista da parte di prefettura e questura, gli antifascisti si sono ritrovati per vigilare su eventuali manifestazioni non autorizzate da parte dell'estrema destra. Anche qui, qualche attimo di tensione quando un esponente di destra ha fatto il saluto romano in risposta a cori sulla Resistenza intonati dagli antifascisti.

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