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Comunali Milano 2016, Renzi lancia la volata a Sala: “Se vince Milano vince l’Italia”

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi questa mattina era a Milano per sostenere il candidato sindaco di Milano del centrosinistra Beppe Sala: “Milano è piena di valori, è una città troppo bella per lasciarla agli altri – ha detto Renzi – che ha poi aggiunto -: Se vince Milano vince l’Italia”. Sul palco con Sala e Renzi anche Giuliano Pisapia: “Beppe, adesso tocca a te”.
A cura di Francesco Loiacono
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Un incontro di mattina, alle 11.30, in un centro sociale e ricreativo della periferia di Milano, il Barrio's. Questo il luogo scelto dal presidente del Consiglio Matteo Renzi per l'ultima apparizione a Milano a sostegno della candidatura a sindaco di Beppe Sala. Renzi lo aveva promesso: era già stato a Milano ed è tornato per dire chiaramente che "se vince Milano vince l'Italia". Per testimoniare la sua vicinanza al capoluogo lombardo, una città "troppo bella per lasciarla nelle mani di altri", Renzi si è messo perfino a cantare "O mia bela Madunina". E ha poi sottolineato come la città sia "piena di valori: la sua carta di identità è il Terzo settore, il volontariato". Sul palco, assieme a lui, anche il sindaco (ancora per pochi giorni) Giuliano Pisapia e Mister Expo: saliti assieme sul palco sulle note di Heroes di David Bowie che hanno accompagnato Sala fin dalle primarie.

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Il volontariato è un tema cardine dell'incontro odierno: non solo perché il padrone di casa è don Gino Rigoldi, cappellano del carcere minorile Beccaria che ha lanciato un appello a Renzi su due temi fondamentali per i giovani, case e lavoro. Ma anche perché la forza del terzo settore milanese è stata una vera e propria scoperta per Sala – come da lui stesso ammesso. E anche per questo c'è molto "sociale" negli ultimi appelli del candidato di centrosinistra: Milano capitale del welfare, Milano "della speranza" contrapposta a quella "della paura" del centrodestra. Una città che punti a "innovazione e inclusione" (due temi cardine portati avanti da Sala fin dalle primarie). L'appello finale di Sala è tutto un programma: "Non dobbiamo dimenticarci di nessuno e dobbiamo dare un'opportunità a tutti".

Pisapia: "Milano era città del bunga bunga, adesso è invidiata in tutto il mondo"

Prima di Sala, subito dopo il premier (che ha assicurato a don Gino Rigoldi che nel 2017, per il ventennale del Barrio's, sarà a Milano con Sala sindaco, tra gli scongiuri di alcuni presenti), ha parlato il sadico Pisapia. Un Giuliano inedito, che ha affermato che in questi ultimi giorni bisognerà passare dalla difensiva all'offensiva per mostrare quanto fatto negli ultimi 5 anni. Per farlo, ha citato anche un aneddoto, ricordando come a un incontro al quale partecipò all'inizio del suo mandato associarono Milano al "Bunga bunga": "Adesso Milano è invidiata e apprezzata in tutto il mondo. Prima i ragazzi mi dicevano di fare Milano come Berlino, adesso Berlino è come Milano. Beppe – ha poi affermato Pisapia lasciando la parola a Sala – adesso continua tu".

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