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Boom di iscritti alle facoltà umanistiche della Statale, spunta l’ipotesi “numero chiuso”

Troppi studenti scelgono i corsi di laurea delle facoltà umanistiche dell’Università Statale di Milano. L’ateneo rischia di non avere docenti a sufficienza per far fronte all’aumento degli iscritti: di conseguenza si sta pensando di introdurre filtri come il numero chiuso o test obbligatori di autovalutazione. Protestano gli studenti.
A cura di Francesco Loiacono
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Troppi studenti scelgono le facoltà umanistiche dell'Università Statale di Milano. Che di conseguenza, per non essere costretta ad assumere nuovi docenti, come prevede un decreto ministeriale del Miur dello scorso dicembre, sta pensando a formule per limitare l'accesso delle matricole ai corsi. Lo scenario, che potrebbe interessare dal prossimo anno accademico alcuni corsi di laurea della Statale, è descritto in un articolo apparso sul "Corriere della sera".

Tutto nasce da due situazioni concomitanti: da un lato l'aumento degli iscritti ad alcuni corsi, come Scienze umane dell’ambiente (che segna un più 68 per cento), Storia e Filosofia (più 40 per cento) e Lingue (più 21 per cento). Dall'altro un decreto del 12 dicembre 2016 del ministero dell'Istruzione, università e ricerca (qui il testo completo): prevede vincoli più stringenti per l'attribuzione di insegnanti a ciascun corso, legati alla numerosità degli stessi corsi. In sostanza, più sono gli studenti, maggiore è il numero di professori da impiegare. Questi vincoli, però, vanno a incidere pesantemente sul bilancio dell'ateneo, che fa sapere di non potersi permettere altri docenti: il rischio è quindi di non poter aprire nuovi corsi, se non a costo di chiuderne altrettanti, come ha affermato al "Corriere" il preside della Facoltà di studi umanistici, Corrado Sinigaglia.

Spuntano, dunque, ipotesi come il numero chiuso o test obbligatori di autovalutazione. Strade che, soprattutto nel primo caso, incontrano la ferma opposizione degli studenti di alcuni collettivi. Per venerdì, giorno in cui è stato convocato un Comitato di direzione, è già preannunciata una protesta. I vertici di via Festa del Perdono per il momento affermano che nessuna decisione è stata già presa e si mostrano cauti. I tempi per pianificare al meglio i prossimi anni accademici sono comunque molto stretti: l'ateneo dovrà decidere una strategia entro metà maggio, quando è in programma una riunione del Senato accademico.

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