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Bimba di 5 anni morta di meningite a Brescia: salgono a 8 i medici indagati

Sono otto i medici degli Spedali Civili di Brescia indagati per la morte di Malika, la bimba di 5 anni deceduta lo scorso 12 gennaio a causa di una meningite da pneumococco. Dopo il medico del pronto soccorso che aveva visitato e poi dimesso la bambina la sera del 7 gennaio, prescrivendole un trattamento antibiotico, sono indagati anche sette colleghi dell’uomo che hanno cercato di curare la bambina fino al giorno della sua morte.
A cura di Francesco Loiacono
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Sono otto i medici degli Spedali Civili di Brescia indagati per la morte di Malika, la bimba di 5 anni deceduta la scorsa settimana a causa di una meningite da pneumococco. Dopo il medico del pronto soccorso che aveva visitato e poi dimesso la bambina la sera del 7 gennaio, prescrivendole un trattamento antibiotico – che risulta indagato per omicidio colposo -, la procura di Brescia ha iscritto nel registro degli indagati anche sette colleghi dell'uomo: si tratta di alcuni medici dei reparti di Anestesia e Rianimazione pediatrica che hanno cercato di curare la bambina fino al giorno della sua morte, avvenuta la mattina di giovedì 12 gennaio.

Sulla vicenda di Malika anche la Regione Lombardia aveva subito annunciato l'istituzione di una commissione d'inchiesta. La bimba, di origini pachistane, risiedeva con la famiglia a Inzino, nella Val Trompia. La sera del 7 gennaio i genitori l'avevano portata una prima volta al pronto soccorso degli Spedali Civili, dove però un medico l'aveva visitata e poi dimessa. Nel giro di 12 ore le condizioni della bimba erano peggiorate: il nuovo ricovero non è però bastato a salvarle la vita. La meningite da pneumococco, a differenza di quella provocata dall'altro batterio, il meningococco, non è contagiosa: motivo per cui non era stata predisposta alcuna profilassi tra i familiari e i contatti stretti della bambina, che non era vaccinata contro la patologia.

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