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Bergamo, maxi-frode da 270 milioni di euro: coinvolte oltre 100 aziende di filati

La guardia di finanza di Clusone (Bergamo) ha scoperto un giro di fatture false da 270 milioni di euro che coinvolge oltre 100 aziende di filati, italiane e straniere. Le persone denunciate sono 58. Il danno all’Erario è quantificato in 40 milioni di euro.
A cura di Francesco Loiacono
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La guardia di finanza di Clusone (Bergamo) ha scoperto un giro di fatture false da 270 milioni di euro che coinvolge oltre 100 aziende di filati. L'operazione, denominata non a caso "Penelope", è partita da una verifica condotta nei confronti di una società di Cene, nel Bergamasco. I militari delle Fiamme gialle si sono insospettiti dall’improvvisa esplosione del volume d’affari avvenuta nel corso dell’ultimo biennio. Da qui sono scattati degli accertamenti che hanno permesso di scoperchiare l'ingente giro di false fatturazioni, anche al di fuori del territorio nazionale.

Alla fine le indagini hanno portato alla denuncia di 58 persone: per 15 di loro l'accusa è di associazione per delinquere. Le aziende coinvolte dal giro di fatture false, che ha generato un danno per l'Erario quantificato in 40 milioni di euro, sono 108, di cui 96 italiane e 12 estere.

Al centro della frode c'erano delle società costituite da prestanome, sia in Italia sia all’estero. Il giro di fatture false partiva da imprese italiane, proseguiva attraverso una serie di società filtro appositamente costituite in Polonia e Slovacchia e poi tornava in Italia attraverso una serie di società cartiere. Alla fine il giro si concludeva presso le stesse imprese da cui era partito. Ma a fronte delle fatture non c'era alcuna movimentazione di merce: quello che l'azienda finale incassava era, grazie ai benefici previsti dalla normativa sulle operazioni intracomunitarie, un ingente credito Iva.

Nel corso delle indagini i finanzieri di Clusone si sono avvalsi della collaborazione delle forze di polizia dei Paesi stranieri coinvolti, che hanno fornito informazioni precise sull’inconsistenza dei soggetti economici polacchi e slovacchi. Alcuni di questi sono stati a loro volta indagati per frode fiscale dagli organi inquirenti dei rispettivi Paesi.

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