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Aveva cancellato la festa di Natale, si dimette il preside di Rozzano

Marco Parma, preside dell’istituto comprensivo Garofani di Rozzano, provincia di Milano, aveva deciso di trasformare il tradizionale concerto di Natale in una “Festa d’inverno” per non turbare la sensibilità degli alunni di un’altra fede religiosa. Immediate le polemiche che hanno portato alle dimissioni del dirigente.
A cura di Enrico Tata
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Aveva deciso di cancellare la festa di Natale a scuola per non turbare la sensibilità degli alunni di un'altra fede religiosa. Una decisione che ha fatto infuriare molti genitori dei bambini dell'istituto comprensivo Garofani di Rozzano e che ha scatenato polemiche a non finire. Per questo, il preside, Marco Parma, si è dimesso dal suo ruolo alla scuola primaria, mantenendo però l'incarico per le altre sezioni dell'istituto. Il dirigente scolastico avrebbe dovuto presentarsi lunedì all’Ufficio regionale scolastico della Lombardia per spiegare la faccenda.

La lettera di dimissioni del preside (dal blog di Massimo Mantellini)
La lettera di dimissioni del preside (dal blog di Massimo Mantellini)

Parma aveva deciso di trasformare la tradizionale Festa di Natale con concerto, in "Festa d'inverno", che si sarebbe dovuta tenere il 21 gennaio con un'esibizione dei ragazzi in canti non religiosi e natalizi, ma con canzoni di Sergio Endrigo e filastrocche di Gianni Rodari. "Credo sia un passo avanti verso l'integrazione e non indietro rispettare la sensibilità di chi la pensa diversamente, ha altre culture o religioni – si era giustificato il preside – Questa è una scuola multietnica, sarebbe stato giusto se nelle feste di classe una parte dei bambini avessero cantato della canzoni dalle quali erano esclusi altri? E poi dopo quello che è successo a Parigi qualcuno lo avrebbe considerato una provocazione". Nell'istituto da lui diretto, frequentato da un migliaio di studenti, il 20 per cento degli iscritti sarebbe di origini straniere e proprio per questo il preside aveva deciso di organizzare un "Natale laico". Immediate le critiche da parte di molti esponenti politici: da Matteo Salvini, "dovrebbero essere licenziati quegli insegnanti e quei presidi che cancellano il Natale" a Maurizio Gasparri, da Mara Carfagna a Maurizio Lupi fino al sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone (Pd) che ha parlato di "decisione miope, presa da chi ancora confonde l’inclusione con il quieto vivere".

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