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Attentato a Nizza, il prefetto di Milano: “Non esiste rischio zero”. Sit-in della Lega anti moschea

Cordoglio a Milano per l’attentato di ieri sera a Nizza. Pellegrinaggio e fiori al consolato francese, mentre la bandiera di Palazzo Marino è a mezz’asta. La Lega protesta in viale Jenner contro la costruzione di una moschea in città. Ferma condanna dell’attentato dalla comunità islamica milanese.
A cura di Francesco Loiacono
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Fiori al consolato francese (Foto: Giampaolo Mannu)
Fiori al consolato francese (Foto: Giampaolo Mannu)

Dopo l'attentato di ieri sera a Nizza, che ha causato 84 morti e numerosi feriti, Milano si stringe nel dolore attorno alla sua comunità francese. Il consolato generale della Repubblica francese di via Cesare Mangili, come avvenuto dopo gli altri attentati che hanno funestato il Paese transalpino, è diventato da questa mattina la meta di un pellegrinaggio composto di cittadini che hanno voluto testimoniare, con un fiore o la semplice presenza, la propria vicinanza al popolo francese.

Il console Olivier Brochet ha aperto un libro di condoglianze, che si possono inviare anche online all'indirizzo condoleancesmilan@gmail.com: "La Francia è in lutto per il drammatico attentato di Nizza. Tutti i nostri sentimenti di compassione vanno alle vittime e alle loro famiglie", si legge sulla pagina Facebook del consolato. Il console ha poi spiegato di aver "chiesto alla comunità francese di non organizzare delle manifestazioni pubbliche per ragioni di sicurezza generale e per non complicare l'attività dei servizi di polizia".

Il prefetto di Milano: "Non esiste il rischio zero"

Non c'è però solo il cordoglio. Le autorità cittadine si sono mosse per fare il punto su eventuali criticità sollevate dall'ennesimo attentato in una città, Nizza, che sorge poco distante dalla frontiera italiana. Il prefetto di Milano, Alessandro Marangoni, ha convocato il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, al quale oltre ai rappresentanti delle forze dell'ordine hanno partecipato anche il procuratore della Repubblica del tribunale di Milano, Francesco Greco, e il console. Il prefetto ha dichiarato: "Non esiste rischio zero, ma il nostro lavoro è per ridurre al massimo la percentuale di rischio". Marangoni ha poi insistito sull'atteggiamento da tenere in questo periodo difficile: "La migliore risposta non è cedere a quello che i terroristi vogliono, cioè farci vivere nel terrore e farci chiudere in casa. Ecco perché bisogna combattere il terrorismo vivendo le nostre città, perché le forze dell'ordine sono al nostro fianco. Squadre speciali anti terrorismo di polizia e carabinieri – ha poi concluso il prefetto – di cui ha parlato il ministro Alfano, sono operative a Milano già da tempo. Abbiamo forze di polizia e intelligence tra le migliori al mondo e io mi fido di loro".

La Lega annuncia un sit-in contro la moschea

Sono arrivate anche le prime reazioni all'attentato. Nonostante non sia ancora confermata la matrice islamica integralista del gesto, finora attribuito a una sola persona (un franco-tunisino di 31 anni), particolarmente significativo il commento del direttore dell'Istituto culturale islamico di viale Jenner, Abdel Hamid Shaari: "Abbiamo sempre condannato queste stragi questi sono atti terroristici che non hanno niente a che vedere con l'Islam e con i musulmani. Sono solo terroristi che ammazzano la gente per nessun motivo, nemmeno gli animali nelle foreste africane uccidono in questo modo", ha spiegato Shaari, che ha poi sottolineato come, sul fronte della costruzione di una moschea a Milano, questo attentato rischia di "rendere più difficile la vita ai musulmani". Parole confermate dai fatti: proprio in viale Jenner, alle 18, la Lega ha infatti organizzato un presidio contro l'eventuale costruzione di una moschea. "Fino a quando le comunità islamiche non diventeranno trasparenti, sugli imam, sui chi frequenta i loro luoghi di culto, su chi li finanzia, sui loro rapporti con le varie associazioni o gruppi del mondo radicale islamico, fino a che non avverrà tutto questo, a Milano non potrà esserci nessuna moschea", hanno detto il deputato del Carroccio Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda, e Davide Boni, segretario della Lega Nord Milano.

La consigliera islamica del Pd: "Non cediamo alla paura"

Le reazioni della comunità islamica milanese continuano però ad arrivare. La consigliera comunale Sumaya Abdel Qader (Pd) ha scritto sul proprio profilo Facebook: "Il terrorismo è una modalità di lotta politica basata su atti di violenza indiscriminati. Incute paura, destabilizza e disorienta. Apre le porte ad altri fronti estremisti, che usano la demagogia populista, per cavalcare questa condizione e trarne vantaggio. Il terrorismo sta dunque funzionando. Per questo mai come ora va rigettato in modo chiaro e netto. Nel caos serve la certezza del messaggio. Mai come ora dobbiamo restare lucidi e trovare soluzioni concrete. Mi appello a tutti: non cediamo alla paura".

Tra le altre manifestazioni di cordoglio in città, da segnalare Palazzo Marino e i nove Municipi della città a lutto, con la bandiera tricolore esposta a mezz'asta. Nel pomeriggio, alle 17, in piazza Fontana il presidio di solidarietà organizzato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil.

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