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Writers in tribunale: Atm e condomini chiedono il risarcimento

Dovranno rispondere di imbrattamento e danneggiamento aggravato, sette writers rinviati a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sulle scritte vandaliche in zone monumentali e aree private avviata dal pm Elio Ramondini.
A cura di Federica Gullace
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Dovranno rispondere di imbrattamento e danneggiamento aggravato i sette writers rinviati a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sul writing vandalico avviata dal pm Elio Ramondini. Dopo aver imbrattato vagoni della metropolitana e del tram, e dopo diversi graffiti trovati sulle mura di alcuni palazzi di Porta Ticinese e su alcuni negozi in via Muratori, i sette giovani dovranno andare a processo, dopo aver escluso tutte le ipotesi di patteggiamento. Le indagini, condotte da Marco Luciani, vice commissario della polizia locale, hanno portato al sequestro degli smartphone dei ragazzi, che oltre alla pena per loro prevista, che in alcuni casi potrebbe superare i tre anni di reclusione, rischiano di dovere risarcire i condomini e l’Atm, per decine di migliaia di euro. I sette writers le cui ‘tag‘  sono Bueno, Snou, Supa, Kiroz, Tucks, Zone, Erpes, (sei sono italiani e uno di origini ucraine) hanno tutti fra i 19 e i 25 anni.

I writers dovranno risarcire Atm

Gli avvocati Daniele Avella e Caterina Malavenda, rappresentanti l’azienda di trasporti milanese, assieme al presidente Bruno Rota, hanno così dichiarato: “Come parte civile chiederemo ci sia restituito ogni euro speso per riparare i sistemi di sicurezza e ripulire i vagoni, ma anche il costo di tenere fermi i treni durante il restauro. Questi processi per noi hanno una portata storica: per anni abbiamo denunciato i danneggiamenti, senza ottenere risposte efficaci. Ora che la Procura ha riunito le denunce e le ha affidate a un pm di grande professionalità, si vedono i risultati”. Poco tempo fa era stato fermato un gruppo di writers, che, dopo aver imbrattato decine di muri ed essere stati segnalati da alcuni abitanti delle zone incriminate, erano stati denunciati; e ancora, lo scorso 7 novembre, era stata imbrattata una delle porte del Duomo,  la “Porta di Maria”.

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