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Voragine di Porta Romana a Milano, quattro a processo per disastro colposo

Quattro persone saranno processate il prossimo settembre a Milano con l’accusa di disastro colposo. Secondo il pm Maura Ripamonti sono colpevoli della voragine che si aprì il 26 luglio del 2014 in corso di Porta Romana, all’angolo con via Madre Cabrini. Comune, Mm e A2a si sono costituiti parti civili.
A cura di F.L.
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Quattro persone saranno processate a Milano con l'accusa di disastro colposo. Si tratta di amministratori di imprese coinvolti in alcuni lavori che il 26 luglio del 2014 provocarono, secondo l'accusa, l'enorme voragine in corso di Porta Romana, all'angolo con via Madre Cabrini. Uno squarcio spaventoso nel manto stradale, ampio 6 metri e profondo 3, provocato secondo il pubblico ministero Maura Ripamonti, titolare dell'inchiesta, dalla "negligenza, imprudenza e imperizia" dei quattro.

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A causare la voragine, complici anche le forti piogge di quei giorni, furono secondo l'accusa lavori di costruzione male eseguiti in un edificio residenziale. In particolare la mancata chiusura di un'intercapedine tra il secondo e terzo piano interrato di un box attiguo al palazzo, che in previsione della realizzazione di alcuni sottoservizi fu chiusa provvisoriamente da assi di legno.

Adesso il giudice per l'udienza preliminare Chiara Valori ha stabilito l'inizio del processo per i quattro imputati: il prossimo 26 settembre saranno chiamati davanti al giudice monocratico il direttore dei lavori dell'edificio residenziale, l'amministratore del condominio e gli amministratori di due imprese edili, la prima affidataria e l'altra committente dei lavori. Si sono costituiti parti civili il Comune di Milano e le sue due partecipate Mm (ex Metropolitana Milanese) e A2A, per il danneggiamento della rete del gas.

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