Volontari in classe con educatori, guerra tra sindacato e Regione Lombardia: “Asili nido a rischio”
"A rischio il sistema degli asili nido della Lombardia". È la denuncia del sindacato Fp Cgil Lombardia, che oggi ha organizzato un presidio contro la delibera regionale 2662 sugli asili nido, che apre alla presenza di volontari delle associazioni del terzo settore in classe al fianco degli educatori professionali. "È pericoloso e sbagliato voler introdurre volontari nei servizi: la compresenza non deve essere assicurata da personale non educativo", affermano i lavoratori, che sono scesi in piazza davanti al Pirellone "in difesa di asili nido di qualità e nella tutela professionale di educatrici ed educatori"
Volontari negli asili nido lombardi: la protesta dei sindacati
La Federazione dei lavoratori della Conoscenza-Cgil, in una nota diffusa ieri, ha definito il contenuto nella delibera "errato e in contrasto con quanto previsto dalle norme legislative in merito". Contestato il coinvolgimento dell'assessorato alle Politiche Sociali e di quello delle Politiche per la famiglia, mentre "l'assessorato all’Istruzione è soggetto escluso e non si capisce quale ruolo abbia o se interloquisca con gli altri assessorati". Secondo il sindacato "la visione di Regione Lombardia, con la delibera del 16 dicembre 2019, concepisce in maniera errata il sistema 0-6 anni riportandolo a servizio come offerta sociale invece che educativa" mentre "lo spirito del sistema 0-6 è di implementare il servizio pubblico educativo e di istruzione ampliando e istituendo asili nido e scuole dell’infanzia come offerta pubblica, generalizzandola in tutto il Paese". La Cgil chiede quindi che la delibera venga rivista. "e si affronti con l’Assessorato all’Istruzione, formazione e lavoro lo sviluppo di un sistema integrato 0-6 anni dal punto di vista formativo e di istruzione".
La replica dell'assessore Bolognini: Più flessibilità, ma nessuna contrazione dei posti di lavoro
Una replica è arrivata dall'assessore alle Politiche sociali, abitative e Disabilità, Stefano Bolognini: "Nessuna contrazione, ma flessibilità nella gestione di un servizio importante per le famiglie, che così potranno contare su un'impostazione che permetterà loro di conciliare meglio i tempi del lavoro e quelli famigliari", ha dichiarato, difendendo la delibera durante un'audizione in commissione al Consiglio Regionale. "Non c'è alcun peggioramento delle condizioni lavorative di educatori e educatrici – ha assicurato l'assessore leghista – ma, anzi, sotto certi aspetti, relativamente al rapporto tra educatori e bambini, si potrebbe ipotizzare un incremento di posti di lavoro". Per la giunta lombarda, la delibera regionale introduce "degli elementi di flessibilità" che "non vanno affatto nell'ottica della riduzione del numero dei posti".