Vittorio Sgarbi si candida a sindaco di Sirmione poche ore dopo le dimissioni a Sutri

Non sono passate nemmeno 24 ore dall'annuncio delle sue dimissioni dalla carica di sindaco di Sutri (Viterbo) che Vittorio Sgarbi, instancabile candidato, ha annunciato una nuova battaglia elettorale: punta a diventare sindaco di Sirmione, uno dei centri più importanti della provincia di Brescia e perla del turismo lombardo. Una sortita che tuttavia non piace al centrodestra locale, pronto a stroncare l'autocandidatura del critico d'arte: "Fare il sindaco è una cosa seria e i Comuni non sono tram sui quali salire e scendere a proprio piacimento. Proprio per questo trovo quantomeno inopportuna la possibile candidatura di Vittorio Sgarbi. Ai cittadini serve un punto di riferimento da incontrare per strada e non da guardare in tv". Lo dichiara Viviana Beccalossi, bresciana e consigliere regionale della Lombardia (Gruppo Misto), commentando la notizia dell'autocandidatura di Vittorio Sgarbi alle prossime elezioni amministrative previste a Sirmione.
"Le istituzioni – prosegue Viviana Beccalossi – vanno rispettate sempre e non possono essere utilizzate per farsi pubblicità. Vittorio Sgarbi, critico d'arte sempre apprezzatissimo, è già deputato in carica e fino a qualche ora fa occupava la carica di sindaco in un altro Comune. Negli anni, inoltre, abbiamo ormai perso il conto delle sue candidature in tutta Italia, anche in partiti diversi. Ma oggi ai sindaci è richiesto un impegno sempre più importante, praticamente h 24. Sono convinta che la gente voglia un amministratore sempre presente e preparato a dare risposte ai problemi del territorio, anche quelli più piccoli. Sirmione, insomma, merita di più di un sindaco part-time". "Non credo proprio – conclude Viviana Beccalossi – che a Sirmione o quantomeno in provincia di Brescia manchino figure in grado di assumersi l'onere di assicurare un impegno costante, come del resto ha fatto per quasi un decennio Alessandro Mattinzoli, ieri ottimo sindaco e oggi assessore allo Sviluppo economico della Lombardia".
Dura la risposta di Sgarbi. "Aggredito da un fascista dichiarato a Sutri vengo respinto – dice il critico d'arte – da una fascista semi-pentita, direi mista, a Sirmione. Viviana Beccalossi, nota per avere fatto poco di memorabile, si permette di farmi la predica ignorando gran parte di quello che ho fatto e fingendo di non ricordare le mie innumerevoli iniziative come assessore a Milano. Decide lei – continua – che la mia candidatura è inopportuna, attaccandosi al tram, e non sapendo, per esempio, che a Sirmione, a me si deve l'accordo Stato-amministrazione comunale per la Rocca scaligera, con piena soddisfazione delle parti, fra cui l'amico ex sindaco Mattinzoli (oggi assessore regionale in Lombardia, ndr.)e il soprintendente L'Occaso; cosi' come il lancio e le numerose mostre per il Musa di Salò".