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Violenza, minacce e maltrattamenti alla compagna e ai figli: condannato a 7 anni

Un uomo di 35 anni è stato condannato oggi dai giudici del tribunale di Milano a sette anni di carcere per violenza sessuale, estorsione, stalking e maltrattamenti aggravati. Le vittime della sua crudeltà erano la compagna e i due figli, di 16 e 7 anni, sottoposti a un calvario “insostenibile e penoso” fatto di botte, insulti e umiliazioni. Secondo gli inquirenti non avrebbe mostrato alcun segno di pentimento.
A cura di Redazione Milano
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Aveva reso la vita della sua famiglia un calvario "insostenibile e penoso" fatto di botte, insulti e umiliazioni. Per questo un uomo di 35 anni è stato condannato oggi dai giudici del tribunale di Milano a una pena di sette anni di carcere per violenza sessuale, estorsione, stalking e maltrattamenti aggravati. Le vittime della sua crudeltà erano la compagna e i due figli, di 16 e 7 anni. I giudici della quinta sezione hanno anche stabilito risarcimenti provvisionali per un totale di circa 50 mila euro nei confronti della signora e dei due ragazzi, che si sono costituiti parte civile e assistiti dall'avvocato Lara Benetti.

Milano, botte e umiliazione alla compagna e ai figli: condannato

Accolta quasi del tutto la richiesta del pubblico ministero Giovanni Tarzia, titolare dell'indagine, che aveva proposto una condanna a 7 anni e mezzo di carcere, con la richiesta che non venissero concesse le attenuanti dal momento che l'uomo non avrebbe mostrato alcun segno di pentimento. Dall'inchiesta emerge un quadro di umiliazioni e offese quotidiane nei confronti della famiglia. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, le violenza sono iniziate nel 2009 e proseguite fino all'aprile 2017.  Al 35enne sono state contestate le minacce alla donna, con frasi come "appena torniamo a casa ammazzo te e tuo figlio" o ti "butto dal balcone", ma anche le umiliazioni e le botte al figlio maggiore della convivente, avuto da una precedente relazione della donna.

Le persecuzioni continuate anche dopo la separazione

Dopo che lei si era allontanata dalla abitazione in cui vivevano insieme, le persecuzioni non sono fine. L'uomo avrebbe telefonato alla sua vittima "innumerevoli volte", si sarebbe presentato sotto casa sua e l'avrebbe minacciata e infine violentata, attirandola "con una scusa" in un luogo appartato, per poi sfilarle "i leggings e gli slip" e abusare di lei. Ora l'incubo della donna e dei due figli è finito.

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