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Viene cacciata da un gruppo su Whatsapp e si vendica con pestaggi e telefonate anonime

La donna, una 36enne di Pavia, a sei mesi di reclusione per stalking e lesioni, oltre al versamento di 10 mila euro per danni morali.
A cura di Enrico Tata
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Qualcuno la estromette dal gruppo Whatsapp dei genitori e lei decide di vendicarsi. Telefonate anonime, insulti e anche pestaggi. Per questo i giudici hanno condannato la donna, una 36enne di Pavia, a sei mesi di reclusione per stalking e lesioni, oltre al versamento di 10 mila euro per danni morali. La donna è stata cancellata dalla chat in cui mamme e papà dei bambini della pallacanestro si aggiornavano per le partite e gli allenamenti, e così ha cominciato a molestare una mamma 39enne colpevole, secondo lei, di averla fatta fuori.

L'episodio più grave sarebbe accaduto in via Bignami a Pavia, mentre l'altra donna stava portando il figlio a basket. Dopo gli insulti le due mamme sono passate alle mani, con la 39enne finita al pronto soccorso e dimessa con una prognosi di 45 giorni. L'aggressione subita l'ha convinta a presentare una denuncia. Gli episodi sarebbero andati avanti, secondo quanto stabilito nel processo, per un anno, dal dicembre 2014 alla fine del 2015. Dietro questo tentativo di vendetta ci sarebbe l'esclusione dal gruppo, ma anche vecchie discussioni per un prestito di denaro.

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