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“Via Pompeo Marchesi è diventata un inferno”

Via Pompeo Marchesi, il duro sfogo di un lettore di Milano Fanpage: aggressioni e furti continui, è allarme sicurezza.
A cura di Redazione Milano
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo da un lettore del quartiere residenziale di via Pompeo Marchesi (adiacente al Parco delle Cave, Milano – Zona 7) e vie limitrofe una lettera aperta che spiega i problemi della zona, definita in vera e propria emergenza sicurezza. La lettera è stata inviata anche al Comune di Milano guidato da Giuliano Pisapia.

Da mesi (più correttamente, da anni) il quartiere è afflitto da un sempre crescente livello di delinquenza.
E’ intollerabile l’aumento fortissimo e costante dei furti che si stanno ripetendo sia nei box che negli appartamenti, in termini di: numero, frequenza, ed orari nemmeno più distinguibili tra diurni e notturni.
A questi si aggiungano molteplici casi accertati e denunciati di aggressioni a cittadini inermi all’interno del Parco.

I fatti dicono che l’operato a nostra tutela finora sia stato totalmente insufficiente. E il sentirci abbandonati a noi stessi è un fatto e non un’impressione.

Siamo tutti consapevoli che ognuno di noi cittadini onesti – sia mittenti che destinatari di queste parole – versi il 50% dei propri stipendi in tasse.
Tasse che dovrebbero, devono, garantire diritti fondamentali del cittadino: tra questi ai primi posti ci deve essere la sicurezza.
Tale sicurezza deve essere totale, perché quelle tasse le paghiamo totalmente, non parzialmente.
E tale obiettivo di sicurezza non deve venire nascosto sotto il solito, facile ed ipocrita tappeto del “questi parlano di un mondo ideale”; al contrario deve essere una sicurezza reale, perché quelle tasse le paghiamo realmente, non idealmente.

La sicurezza deve rappresentare un diritto basilare, irrinunciabile, in presenza del quale si possa senza dubbi o tentennamenti distinguere dal Far West una città e dei quartieri che vogliano definirsi civili.

Invece si è portato il cittadino a non percepire più al sicuro né sé stesso né i propri familiari, non solo per strada ma persino tra le mura della propria casa. Il buon senso suggerisce che si tratti del peggior risultato che un’amministrazione cittadina e di zona possa ottenere durante il proprio mandato, indipendentemente dal suo colore politico.

Purtroppo, si suol dire che prima di agire deve “scapparci il morto”. Ecco per una volta, che si agisca correttamente, e cioè giocando d’anticipo.

In seguito a queste righe, siamo certi che ognuno assuma immediatamente le proprie responsabilità: mezzi di informazione che devono essere il megafono della cittadinanza, forze dell’ordine che l’ordine lo devono instaurare, autorità politiche che ne gestiscono le condizioni e ne finanziano i mezzi necessari.

E confidiamo con altrettanta convinzione che nessuno si nasconda dietro a scusanti, bensì che ognuno prenda i dovuti provvedimenti con urgenza e fermezza, determinandone così i dovuti benefici concreti non solo con immediatezza ma anche durata nel tempo: la sicurezza non deve essere un prestito temporaneo.

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