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Vende petardo a minore che perde tre dita: condannata commerciante

Due anni di reclusione (il pm aveva chiesto 6 mesi) e 50 mila euro di multa con la sospensione condizionale della pena, subordinata però al risarcimento del danno. È la dura condanna pronunciata dal giudice del Tribunale di Sondrio a carico di una commerciante di Bormio.
A cura di Susanna Picone
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A una commerciante di Bormio (Sondrio) è costato caro aver venduto dei pericoli petardi a un 14enne, petardi poi finiti nelle mani di un ragazzino ancora più piccolo e che gli hanno distrutto una mano. La commerciante, una donna di 70 anni, per aver venduto due petardi a un minore è stata infatti condannata a due anni di reclusione e 50mila euro di multa con la sospensione condizionale della pena, subordinata però al risarcimento del danno. La negoziante, Giuseppina Speckenhauser, era accusata di lesioni colpose gravissime, detenzione e vendita di materiali esplodenti e articoli pirotecnici a un soggetto minorenne, priva peraltro della necessaria abilitazione. La vicenda risale al dicembre del 2013, quando un ragazzo di 14 anni comprò i petardi che poi, la notte di Capodanno, finirono nelle mani di un ragazzino di 12 anni di Mandello del Lario (Lecco) a Bornio per le vacanze di Natale. Quella notte il giovane si ferì con il petardo perdendo tre dita della mano destra. Pensando di tenere fra le mani una fiaccola, il 12enne tardò a lanciare il petardo che gli esplose in mano con conseguenze devastanti. Il piccolo è rimasto in ospedale un mese e mezzo e da allora ha subito 12 interventi chirurgici.

Commerciante condannata anche a un maxi risarcimento – “La sua mano destra, dopo l'amputazione di tre dita, oggi è un arto inservibile”, ha detto durante il processo l'avvocato Stefano Pellizzari di Lecco, zio del minorenne, difensore della famiglia col collega Francesco Romualdi di Sondrio. Il pm Giacomo Puricelli aveva chiesto una condanna a sei mesi per la commerciante. Il giudice Barbara Licitra del Tribunale di Sondrio ha condannato la donna anche a un maxi-risarcimento, stabilendo una provvisionale di 130 mila euro a favore dei genitori del ragazzino rimasto ferito a causa del petardo.

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