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“Varicella party a Milano”: è polemica sul post della mamma no vax

Polemica per il post di una madre no vax. Il movimento Siamo la difende: “Solo ironia”. Burioni attacca: “Penso che qualcuno dovrebbe fare qualcosa per difendere i bambini dalle scelte dei loro genitori”. Anche l’assessore regionale Gallera replica: “Da irresponsabili iniziative come questa”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Un post su Facebook di un'attivista del movimento "Siamo", che si oppone ai vaccini, ha scatenato diverse polemiche. "Domani varicella party per chi lo desidera. Vi aspettiamo alla casa di Milano", si legge sul profilo della mamma no vax, difesa però dal movimento: "Solo ironia". Ma l'assessore alla sanità della Regione Lombardia attacca: "Inaccettabile".

Secondo il movimento Siamo, il post sarebbe invece stato ironico: "Hai un figlio con una banalissima malattia esantematica, come logica vuole lo tieni in casa e fai dell'ironia del tipo ‘chi vuole partecipare al nostro varicella party?' Apriti cielo!", sostiene in un post su Facebook il movimento. Ma la polemica è divampata in poco tempo. "La varicella, come il morbillo, è una malattia esantematica che può avere gravissime conseguenze. Per questo è stata inserita tra quelle per le quali il vaccino è obbligatorio a partire dai nati 2017 e per questo chiunque diffonda la possibilità di epidemia è perseguibile penalmente", ha replicato l'assessore regionale alla sanità Gallera.

"Giudico assolutamente da irresponsabili", ha proseguito Gallera, "iniziative come i cosiddetti ‘Varicella o Morbillo Party' e mi auguro che le autorità preposte pongano in essere tutte le misure necessarie per punire chi li organizza. Spero che nessuno sia stato così incosciente da portare il proprio figlio. Questi antichi metodi sono anacronistici perché fortunatamente ora esistono i vaccini che i nostri Centri offrono a tutti gratuitamente. Nel 2017 per tutta la Lombardia per la prima coorte di chiamata attiva, i nati nel 2016, abbiamo vaccinato 41.101 su 83.013 pari al 49,51", ha concluso infine Gallera. Polemico anche il noto virologo Roberto Burioni: "Non so come, ma io penso che qualcuno dovrebbe fare qualcosa per difendere i bambini dalle scelte dei loro genitori".

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