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Varese, insulti su Facebook al figlio writer morto: mamma querela l’autore del commento

La madre di un writer 19enne di Somma Lombardo (Varese), travolto da un treno ad agosto, ha deciso di querelare l’autore di un pesante insulto rivolto via Facebook a suo figlio, dopo che si venne a sapere la notizia della sua morte. La donna ritirerà la denuncia se l’autore dell’insulto chiederà scusa.
A cura di F.L.
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Una morte straziante, che solo chi prova il dolore di perdere un figlio di 19 anni può capire. Una tragedia, quella avvenuta lo scorso 6 agosto ad Arona, vicino Novara, aggravata dalle modalità con le quali è avvenuta – un ragazzo di 19 anni travolto da un treno merci in stazione mentre era con alcuni amici writer -, ma soprattutto da quello che è accaduto dopo: insulti, tanti e violenti, a un ragazzo di 19 anni con la sola "colpa" di disegnare graffiti in giro.

Insulti su Facebook al figlio writer morto: mamma querela l'autore del commento

Ecco allora che la madre di Edoardo Baccin, giovane writer di Somma Lombardo (Varese) deceduto lo scorso agosto, si è rivolta alla questura di Varese per presentare una querela contro l'autore di uno dei più pesanti insulti arrivati via Facebook all'indirizzo di suo figlio. La notizia è riportata dal Corriere della sera, che spiega come Stefania Pasqualon – questo il nome della donna – abbia deciso di ribellarsi all'odio che troppo spesso serpeggia in rete, e altrettanto spesso resta impunito. Perché, anche se è vero che quello dei writer è un mondo al confine tra arte e reato, tra chi apprezza la creatività e chi depreca l'imbrattamento gratuito di beni pubblici come i treni, è altresì vero che niente può – o dovrebbe – giustificare l'oltraggio alla memoria di un ragazzo di 19 anni morto in circostanze così tragiche.

Adesso la polizia sta indagando con l'ipotesi di reato di manifestazioni oltraggiose verso i defunti. Le scritte erano comparse sia sul profilo personale dell'autore del commento sia in una pagina pubblica nella quale si discuteva dell'accaduto. Non era il solo insulto presente, ma l'intenzione della mamma di Edo è quella di lanciare un segnale a tutti i responsabili colpendo l'autore dell'insulto più grave. A meno che lo stesso non capisca il suo errore e chieda scusa: in quel caso la donna è pronta a ritirare la querela.

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