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Varese, arrestato coordinatore dei giudici di pace. L’accusa: molestie sessuali

Accuse di molestie sessuali e abuso d’ufficio, i reati per i quali Luciano Soma, coordinatore dei giudici di Pace di Varese, è finito in manette.
A cura di Federica Gullace
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È stato arrestato questa mattina Luciano Soma, coordinatore dei giudici di pace di Varese, e si trova ora agli arresti domiciliari dopo una indagine durata diversi mesi. L'accusa è di molestie sessuali. L’inchiesta, promossa e coordinata dal pm Eliana Dolce, della procura di Brescia, ha messo luce anche su una serie di accuse nate a seguito di alcune anomalie di atti, in particolar modo nella gestione delle cause. Già negli anni scorsi, iSoma venne duramente contestato per  decisioni non condivise e definite incomprensibili. A conferma di queste stranezze ci sarebbe anche una  lettera pubblicata circa due anni fa, dove un uomo condannato per aver commesso una infrazione stradale a lui non imputabile era stato poco dopo liberato dalle accuse, secondo tempi e circostanze molto ambigue. Una coincidenza? Sembra proprio di no, e proprio per tale ragione, gli uffici del giudice sono stati immediatamente sigillati per effettuare le perquisizioni e acquisire atti.

Era stata un’avvocatessa di Varese a fare la prima segnalazione già l’anno passato, dove aveva raccontato al pm di aver subito pesanti pressioni, alcune anche durante le udienze contumaciali, nelle quali la donna era costretta a rimanere da sola con l’uomo. Gli inquirenti stanno ancora lavorando sulla delicata vicenda, ma a quanto trapela pare stiano emergendo tutta una serie di stranezze, che vedrebbero coinvolti insieme al coordinatore anche altri soggetti, fra cui uno dei sette giudici di pace di Varese, una collaboratrice dello stesso Soma e un viceprocuratore onorario del Tribunale.

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