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Vaprio d’Adda, uccise un ladro entrato in casa: archiviata l’accusa di omicidio

Confermata la versione dell’uomo, che avrebbe sparato al ladro quando era in casa e non sulle case esterne, dove invece sarebbe morto in seguito al colpo di pistola circa un minuto dopo.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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L'inchiesta per omicidio volontario nei confronti di Francesco Sicignano, il pensionato di Vaprio d'Adda che il 20 ottobre 2015 sparò a Gjergi Gjoni, un ventiduenne albanese che si era introdotto di notte in casa sua, è stata archiviata. Erano stati i genitori del ragazzo ad opporsi alla richiesta di archiviazione, chiedendo nuove indagini. Ma a prevalere, dunque, è stata l'ipotesi di legittima difesa: la ricostruzione dell'uomo avrebbe trovato riscontro anche dagli accertamenti del medico legale.

La vicenda appena due anni fa: secondo i legali dei familiari del giovane albanese, l'uomo gli avrebbe sparato sulle scale esterne e non in casa, come invece dichiarò il pensionato. Stando alla sua ricostruzione, il ventiduenne si trovava infatti in cucina, dove fu sorpreso dall'uomo (che in seguito fu candidato, ma non eletto, con Forza Italia). Scoperto, invece che allontanarsi gli sarebbe quindi andato incontro con fare minaccioso, e l'uomo a quel punto avrebbe sparato: il proiettile, lo avrebbe colpito in pieno ma senza danneggiare il cuore (solo sfiorato), ed il ragazzo avrebbe poi provato a scappare, morendo sulle scale esterne circa un minuto dopo. Secondo i legali della difesa, invece, il ventiduenne sarebbe stato colpito sulle scale ed il proiettile poi gettato nel soggiorno di casa. Alla fine il giudice ha accolto la tesi della Procura ed ha deciso per l'archiviazione dell'accusa di omicidio volontario.

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