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Val Camonica, ricollocata la “Croce” dedicata a Papa Wojtyla: crollando uccise un 21enne

Due anni dopo la tragedia costata la vita al 21enne Marco Gusmini, è stata ricollocata a Cevo, in Val Camonica, la “Croce di ferro”, scultura dedicata a Papa Wojtyla. Un cedimento del monumento causò la morte del giovane nell’aprile 2014: cinque persone sono indagate per omicidio colposo.
A cura di F.L.
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Due anni dopo la tragedia costata la vita al 21enne Marco Gusmini, torna al suo posto la "Croce di ferro" di Cevo, in Val Camonica, dedicata a Papa Wojtyla. La scultura, ideata dall'artista Enrico Job, è stata ricollocata nella sua sede originaria dopo restauri costati circa 300mila euro. Da ieri sono iniziati i lavori per metterla in sicurezza e assicurarne la stabilità. Proprio un improvviso cedimento della struttura lignea, il 24 aprile 2014, costò la vita al 21enne di Lovere: Marco era in gita parrocchiale e, anche a causa della sua disabilità, non riuscì a scappare in tempo finendo schiacciato dalla croce.

Per la morte del ragazzo sono indagate, per omicidio colposo, cinque persone: l'ex sindaco e l'attuale primo cittadino di Cevo, Mauro Bazzana e Silvio Marcello Citroni, il presidente dell'associazione "Croce del papa" Marco Maffessoli, il tecnico comunale Ivan Scolari e il progettista Renato Zanoni. Per altre sette persone la procura ha chiesto l'archiviazione, decisione contro la quale si è opposta la famiglia della vittima. Dopo la tragedia la scultura, dedicata alla visita compiuta a Brescia nel 1998 da Papa Giovanni Paolo II, sarà recintata.

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