214 CONDIVISIONI

Una targa per Antonio Annarumma, il poliziotto ucciso a Milano nel 1969 da mani ignote

Milano ha dedicato una targa alla memoria dell’agente Antonio Annarumma, morto a 22 anni il 19 novembre 1969 negli scontri scoppiati durante una manifestazione indetta dagli studenti. “Penso che in questo momento Milano abbia la maturità per riflettere su quel momento, quel periodo storico, che non è stato un periodo né da cancellare né da glorificare”, ha commentato il sindaco Giuseppe Sala. Il primo cittadino è stato criticato da Mario Capanna, leader del Movimento studentesco in quegli anni, presente alla cerimonia, per non aver riportato “il contesto preciso, cioè una giornata di sciopero nazionale generale”.
A cura di Simone Gorla
214 CONDIVISIONI
Immagine

A cinquant'anni dai tragici avvenimenti del 19 novembre 1969, Milano ha dedicato una targa alla memoria dell'agente Antonio Annarumma, morto in via Larga, all'altezza del teatro Lirico, nel corso degli scontri avvenuti durante una manifestazione indetta dal Movimento Studentesco. Il poliziotto ucciso a 22 anni è considerato la prima vittima degli anni di piombo.

Una targa alla memoria dell'agente Antonio Annarumma, ucciso il 19 novembre 1969

La targa è stata scoperta oggi dal sindaco di Milano Giuseppe Sala, dal questore Sergio Bracco e dal prefetto Renato Saccone, alla presenza della vicesindaca con delega alla Sicurezza Anna Scavuzzo.  "Annarumma era un poliziotto giovanissimo del reparto mobile, la prima vittima di una serie omicidi che hanno sconvolto il Paese" ha commentato il questore durante la cerimonia. "Ritengo sia un gesto importante per mantenere vivo il ricordo e ciò che di folle è accaduto in quegli anni – ha continuato Bracco -, ci induce ad essere attenti e vigili affinché non si ripeta più". Il questore ha ricordato anche la cerimonia ufficiale in ricordo di Annarumma che si terrà presso la caserma del reparto mobile che porta il suo nome alla presenza dei familiari dell’ex poliziotto: "Tra due giorni si terrà la cerimonia in suo ricordo – ha spiegato – alla quale prenderanno parte i familiari e il capo della polizia per ricordare il nostro caduto".

Giuseppe Sala: Milano ha la maturità per riflettere su quel periodo storico

“Un riconoscimento necessario, chissà se un po’ tardo, ma è anche la volontà in questo momento di ritornare su un periodo storico che da un lato è stato tragico, dall’altro ha segnato anche il percorso di questa città – ha invece dichiarato a margine dell’evento il sindaco Sala -. Questa città oggi è come è non casualmente, ma perché ha saputo crescere insieme nelle differenze e ha saputo anche fare tesoro di certi momenti”. Per Milano e la sua amministrazione, secondo Sala, “la memoria è una cosa importante” che va custodita portando nelle scuole “il ricordo dei vari passaggi della vita milanese perché in un’epoca che è iperconnessa e iperinformata, molto spesso si perde la capacità di comprendere quello che è successo”. “Una lapide è ben più di una lapide, è parte di una riflessione – ha concluso il sindaco –. Penso che in questo momento Milano abbia la maturità per riflettere su quel momento, quel periodo storico, che non è stato un periodo né da cancellare né da glorificare, è stato uno dei passaggi della città”.

Mario Capanna critica il sindaco: Non ha riportato il contesto preciso

Alla cerimonia era presente anche Mario Capanna, leader del movimento studentesco degli anni 60-70. "La targa era un gesto che andava fatto. Ho ritenuto doveroso esserci per la stessa ragione per cui andai ai funerali". Capanna ha ricordato che all'epoca dell'omicidio "la grande stampa e la televisione addebitavano automaticamente la colpa della morte dell'agente ai lavoratori e agli studenti. Io andai ai funerali proprio per dimostrare l'estraneità degli studenti alla sua uccisione". Capanna ha poi lamentato che nel suo intervento il sindaco non ha riportato di quel giorno "il contesto preciso, cioè una giornata di sciopero nazionale generale sulla casa, il primo sciopero unitario dei sindacati Cgil, Cisl e Uil dal 1948, un fatto storico in cui si sono fermati milioni di lavoratori affiancati dagli studenti". "No, perché oggi era il ricordo di Annarumma – ha replicato Sala – di una persona rispetto alla quale fino ad oggi non è che abbiamo fatto molto. Hanno fatto i suoi colleghi, ma l'amministrazione non ha fatto molto".

214 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views