Un anno fa il rapimento di Silvia Romano, il sindaco Sala: “Tentare tutto per riportarla a casa”
"Domani è esattamente un anno dal rapimento della nostra concittadina Silvia Romano e sembra ormai certo che è prigioniera in Somalia. Leggo che è al vaglio l’ipotesi di una Rogatoria Internazionale. Insieme alla famiglia chiedo che si continui a tentare ogni strada per riportarla a casa subito". A dodici mesi dal rapimento della giovane cooperante milanese, scomparsa in Kenya il 20 novembre del 2018, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha lanciato un appello su Facebook chiedendo di non lasciare nulla di intentato per salvarla.
Un anno fa il rapimento di Silvia Romano in Kenya
La 23enne milanese è stata rapita nel villaggio di Chakama, in Kenya. Cooperante di un'organizzazione non governativa marchigiana, Africa Miele onlus, era partita per l'Africa il 4 novembre con il desiderio di aiutare gli abitanti del villaggio rurale in cui poi è stata sequestrata da un commando di uomini armati: "Un villaggio dove non c'è assolutamente nulla – aveva detto a Fanpage.it la presidente della onlus marchigiana, Lilian Sora -. Non ci sono supermercati, strade, macchine, è in mezzo alla savana. Non è assolutamente una zona pericolosa a differenza di quanto è stato detto. È una zona proprio recondita, fuori dal mondo, non è inquinata da cose brutte".
Dodici mesi di ricerche con poche certezze
Nell'anno trascorso dal rapimento le ricerche di Silvia non si sono fermate, coinvolgendo sia le forze dell'ordine locali che le autorità italiane, coordinate dal pm Sergio Colaiocco della Procura di Roma che ha aperto un fascicolo sul caso. Per molti mesi le notizie sono state poche e frammentarie. Alla fine di agosto, in seguito al terzo incontro tra investigatori locali e quelli italiani, è stato confermato che la giovane è stata trasferita proprio in quel periodo in Somalia dal Kenya. Negli ultimi mesi sono emerse più volte indiscrezioni sul fatto che la giovane sia ancora viva, forse costretta al matrimonio con un sequestratore. Tutte notizie non confermate dalla Farnesina, che ha invece raccomandato la "massima prudenza" nel trattare il caso.