Ultrà investito e ucciso, sentito tifoso del Napoli: “Non l’ho investito io, era già a terra”
Oggi un tifoso del Napoli in trasferta a Milano lo scorso 26 dicembre, quando nel corso degli incidenti tra ultras è morto Daniele Belardinelli, investito da una vettura a tutta velocità, è stato ascoltato dal pm Michela Bordieri titolare dell'inchiesta sull'episodio. Il giovane partenopeo ha dichiarato di essere sì passato sul corpo di Belardinelli tentato di fuggire dall'assalto, ma che questi era già in terra: "Non sono stato io a investirlo, era già sdraiato per terra e non l'ho visto". Queste le dichiarazioni del supporter del Napoli di fronte agli inquirenti, come riportato dal suo legale Emilio Coppola. Al momento il ragazzo è indagato per rissa aggrava e omicidio volontario. Secondo l'accusa si trovava al volante di un'Audi con altri amici – ascoltati come persone informate dei fatti – con cui si stava recando al San Siro per seguire la propria squadra del cuore in trasferta. Il giovane ha ribadito agli inquirenti milanesi la testimonianza già resa in procura a Napoli, confermando la sua versione dei fatti. Il legale ha specificato come il suo assistito abbia rifiutato ogni addebito anche in merito agli incidenti, spiegando di esserne estraneo.
La morte di Daniele Berardinelli
Daniele Berardinelli, capo curva del Verona gemellata con gli interisti, è deceduto nella notte tra il 26 e il 27 dicembre dopo essere stato travolto da un'auto durante i violenti scontri tra ultras del Napoli e dell'Inter a Milano. Almeno sessanta le persone coinvolte negli incidenti per i quali sono stati arrestati diversi esponenti di spicco dei gruppi ultras dell'Inter, ritenuti responsabili di aver pianificato e messo in atto gli scontri tendendo un agguato contro i tifosi avversari.