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Ucciso per una carezza al cane, si indaga sugli amici dell’assassino

Dopo l’arresto di Rocco Rendina, il 22enne accusato di aver ucciso il 52enne Ioan Papa perché cercò di accarezzare il suo cane, si indaga sugli amici del giovane: sono accusati di favoreggiamento.
A cura di Federica Gullace
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Il 15 ottobre 2014, Ioan Papa, un senzatetto 52enne di origini romene, veniva trovato morto davanti ad un pub in via Ferrari, a Cusano Milanino, in provincia di Milano, ucciso per aver provato ad accarezzare il dogo argentino di Rocco Rendina, il suo assassino. Il giovane, coperto in un primo momento dagli amici, dopo essere stato interrogato dal giudice per le indagini preliminari Anna Magelli, ammise di aver ucciso l’uomo a calci e pugni, e fu arrestato con l’accusa di omicidio volontario.

Dopo alcuni giorni dal suo arresto, però, il ragazzo ha dato una versione particolare dell'omicidio: Rendina, infatti, avendo subito di recente un intervento al bacino, non avrebbe potuto aggredire con tanta violenza un uomo. Per questo, pare che il giovane abbia dato solo una pedata alla vittima, che ubriaca, come accertato dagli esami medico legali, puntò un coltello contro il cane, scatenando l'ira del giovane. Per tali motivazioni, dopo le prime indecisioni, la procura di Monza ha deciso di puntare i riflettori sui compagni di Rendina: in particolare quattro amici, tre ragazzi e una ragazza poco più che ventenni, per cui al momento si ipotizza il reato di favoreggiamento. Così, dopo aver fornito ai carabinieri di Sesto San Giovanni delle versioni costruite a tavolino, allo scopo di proteggere l’amico, i giovani saranno ora risentiti dal pubblico ministero Flaminio Forieri.

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