Uccisa a colpi di pistola e gettata nel Po: arrestato ex assessore, lui il killer della badante
Uccisa con un colpo di pistola alla testa e trovata morta nel fiume Po a giugno di due anni fa. C'è una svolta nel caso dell'omicidio di Kruja Lavdije, badante albanese di 40 anni. Un pensionato italiano di 64 anni, residente in provincia di Pavia, a Chignolo Po, è stato arrestato dai carabinieri. La donna scomparve il 30 maggio del 2016 a Miradolo Terme, Pavia. Fu ritrovata dieci giorni dopo nelle acque del fiume Po alla diga dell’Isola Serafini.
L'uomo, un ex consigliere comunale e assessore di Chignolo Po, "è accusato dell'ennesimo femminicidio, di avere ammazzato questa donna come fosse una esecuzione semplicemente perché era stato lasciato sei giorni prima", ha spiegato il procuratore di Lodi Domenico Chiaro. "Ci siamo trovati di fronte a un quadro estremamente complesso e a un uomo “sfuggente”, capace di cambiare versione più volte e di manipolare la realtà a proprio piacimento", ha detto ancora Chiaro. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti l'indagato e la vittima hanno convissuto fino a sei giorni prima dell'omicidio. La donna decise di lasciare il pensionato e lui, che non riusciva a rassegnarsi della fine della relazione, l'ha uccisa. Il 30 maggio 2016 la convince a prendere un caffè a Orio Litta e si appartano sulla sponda del Po. Nessuna lite o colluttazione: l'uomo estrae una pistola calibro 7.62 e le spara alla testa. Un colpo unico, preciso. Poi la butta nel fiume. Il corpo della donna verrà recuperato dieci giorni dopo a diversi chilometri di distanza.