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Uccidono la mamma capriolo e il suo cucciolo di pochi mesi: denunciati 7 bracconieri

Sette cacciatori di frodo sono stati fermati in alta Valsabbia dopo che avevano abbattuto un esemplare di capriolo femmina e il suo cucciolo di pochi mesi, ignorando ogni disposizione in materia venatoria. Come se non bastasse i bracconieri sparavano con munizioni a pallettoni, vietate in questo tipo di caccia perché provocano grandi sofferenze alle prede.
A cura di Valerio Renzi
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La battuta di caccia questa volta è finita con una denuncia per sette cacciatori di frodo, fermati in Alta Valsabbia, in provincia di Brescia, al termine di un'operazione del Nucleo Ittico e Venatorio della polizia provinciale nel territorio di Capovalle. Il gruppo di bracconieri dal grilletto facile non si è fatto scrupoli di uccidere un esemplare di capriolo femmina di tre anni, e il suo cucciolo di soli quattro mesi che stava con lei, ignorando ogni norma sulla caccia (che vieta di uccidere esemplari così giovani) e le disposizioni del calendario venatorio.

Come se non bastasse i fucili erano caricati con "munizioni spezzate", o come si dice più comunemente a "pallettoni", il cui utilizzo è severamente vietato dato che provocano sofferenze agli animali cacciati. I bracconieri, identificati e denunciati, provenivano quattro dal comune di Idro, gli altri tre dai comuni di Nave, Trento e da Capovalle.

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