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Truffatori con un finto testamento di Nadia Toffa: chiedevano soldi ai parroci bresciani

Una truffa crudele, da parte di criminali davvero senza scrupoli, è stata tentata nei confronti di tre sacerdoti bresciani utilizzando il nome di Nadia Toffa, l’inviata delle Iene scomparsa ad agosto dopo una lunga lotta contro la malattia. Gli impostori contattavano i parroci, spacciandosi per collaboratori di studi notarili ed esecutori del testamento della conduttrice, lasciavano quindi intendere ci fosse un ingente lascito a favore della chiesa, ma chiedevano un anticipo di due o tremila euro. I carabinieri sono ora sulle tracce dei malviventi.
A cura di Simone Gorla
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Truffatori senza scrupoli, pronti a usare il nome di Nadia Toffa per provare a rubare migliaia di euro ad alcuni parroci di Brescia con la scusa di un finto testamento dell'amata conduttrice televisiva scomparsa nel mese di agosto dopo una lunga lotta con la malattia. Il crudele raggiro è stato denunciato dalle vittime, che per fortuna non sono cascate nel tranello e, insospettite, hanno allertato i carabinieri.

Tentata truffa usando il nome di Nadia Toffa: nel mirino tre parroci bresciani

La modalità dei truffatori, secondo quanto riportato dal Giornale di Brescia, era sempre la stessa. I sacerdoti venivano contattati da uno dei complici, che si presentava come dipendente di uno studio notarile cittadino e sosteneva di essere l'esecutore testamentario delle ultime volontà di Nadia Toffa. I criminali lasciavano quindi intendere che la Iena avesse diposto un ingente lascito a favore della chiesa, ma chiedeva un anticipo di due o tremila euro da parte del parroco per avviare il procedimento.

I carabinieri sulle tracce dei criminali senza scrupoli

La richiesta insolita ha messo in allarme le vittime (sono almeno tre i sacerdoti messi nel mirino dagli impostori) che hanno chiamato gli studi notarili indicati. In breve si è così chiarito che i professionisti citati dai truffatori non avevano nulla a che vedere con l'accaduto ed è scattata la denuncia ai carabinieri. I militari si sono subito messi  sulle tracce dei criminali, a partire dall'analisi dei tabulati telefonici. Le utenze usate per contattare i sacerdoti potrebbero infatti condurre agli autori del raggiro. Una truffa crudele da parte di persone che non hanno esitato a utilizzare il nome di una personalità tanto amata quanto nota per il suo coraggio nell'affrontare e raccontare la malattia. Una perdita che ha colpito l'opinione pubblica in modo particolare  a Brescia, città dove Nadia Toffa è cresciuta e ha mosso i primi passi nel mondo della televisione.

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