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Truffa a George Clooney: estradata in Italia la donna, l’uomo resta in carcere in Thailandia

Estradata in Italia Vanja Goffi, accusata di diverse truffe internazionali, tra cui una ai danni di George Clooney. Resta in Thailandia, invece, l’altro indagato, Francesco Galdelli, sotto processo per un’evasione avvenuta nel 2014 sempre nel paese asiatico. La donna è atterrata a Malpensa nelle scorse ore.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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È stata estradata in Italia Vanja Goffi, la 45enne arrestata lo scorso 16 giugno in Thailandia assieme a Francesco Galdelli, il 57enne che invece è rimasto in carcere in Thailandia. I due, soprannominati gli "italian Bonnie & Clyde", erano stati raggiunti da un mandato di arresto internazionale per una serie di truffe messe a segno negli ultimi anni, compresa una messa in atto nei confronti di George Clooney, con una linea di abbigliamento a suo nome ma del quale era del tutto ignaro, tanto che era stato anche sentito in tribunale a Milano come testimone nel procedimento ai danni dei due accusati delle ripetute truffe. La donna è arrivata a Malpensa nelle scorse ore.

Galdelli è rimasto dunque in Thailandia in attesa di giudizio nel processo in cui è imputato per il reato di evasione, per il quale rischia una condanna a tre anni. Era evaso, infatti nel 2014 in un modo poco rocambolesco ma sicuramente destinato a far discutere: arrestato all'interno di un hotel di Pattaya, nota località turistica thailandese, in meno di 24 ore era evaso, secondo l'accusa, pagando le guardie carcerarie che erano incaricate del suo trasferimento con appena 500 euro, che aveva addirittura potuto prelevare comodamente da una cassa automatica sebbene fosse già in arresto.

In occasione di quell'arresto, erano state già coinvolte forze dell'Interpol di Roma ed il Nucleo Investigativo di Milano, che era stata sorvegliata con pedinamenti e perfino con un drone: ma dopo l'arresto, la clamorosa fuga, conclusasi lo scorso 16 giugno. Durante il processo, è emerso intanto che la linea di abbigliamento che "usurpava" il nome di George Clooney, sfruttava una firma falsificata dell'attore nella documentazione stessa della griffe. Perfino le foto, che lo ritraevano con gli imputati, erano state modificate, come spiegato anche da Clooney stesso nel corso del processo. Di recente, i due si erano dati ad una truffa vecchia ma sempre efficace: vendevano Rolex online, ma dopo aver incassato grosse somme, agli acquirenti venivano recapitati pacchi di sale.

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