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Trova una bomba della Prima Guerra Mondiale e la porta a casa: ucciso nell’esplosione

L’episodio in Val Camonica: l’uomo era un turista milanese trentacinquenne: l’intera palazzina è stata poi evacuata per verificare l’esistenza di eventuali danni alla struttura.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Una vecchia bomba inesplosa della Prima Guerra Mondiale è riuscita, a distanza di cent'anni, a mietere una vittima: si tratta di un turista milanese di 35 anni che, dopo averla trovata, aveva pensato di portarsela a casa come cimelio. Il ritrovamento era avvenuto sui monti dell'Adamello, nella zona delle Alpi Retiche meridionali, all'epoca poco distante dal confine con l'Impero d'Austria-Ungheria che controllava, tra le altre terre italiane, anche il Trentino.

Alessandro Marini, milanese trentacinquenne, era in vacanza in Val Camonica: l'uomo, esporto di recuperi in alta guerra di cimeli di guerra e socio del "Museo della Guerra Bianca in Adamello", si trovava con i genitori a Vezza d'Oglio, in un'appartamento di Via Stella, al numero 30. Lo scorso martedì aveva trovato diversi cimeli della "Grande Guerra", che permise all'Italia (a prezzi altissimi) di liberare Trento e Trieste dal dominio austro-ungarico, e li aveva portati in garage. Venerdì, le analisi: ma quella sulla bomba gli è stata fatale. L'ordigno è esploso ferendolo in modo gravissimo: l'uomo è poi morto nonostante i tentativi dei medici di salvargli la vita. Straziante la scena di lui che usciva dal garage correndo e tenendosi le mani sul petto in un tentativo disperato di fermare l'emorragia. La palazzina è stata poi evacuata per permettere i controlli di rito sulla sicurezza dell’edificio e della bonifica del garage.

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