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“Troppo sporche”: niente più “schiscette” da casa alla scuola elementare

La sperimentazione, che prevedeva l’uso di lunch box portate da casa al posto dei piatti di plastica, era iniziata il 3 novembre in tre classi. Le analisi della Asl hanno rivelato che solo un quarto dei contenitori era pulito e lavato adeguatamente.
A cura di Federica Gullace
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I bambini della scuola elementare di via Casati a Milano non dovranno più portare i contenitori per il pranzo da casa. Lo ha deciso giovedì 20 novembre Milano Ristorazione, che ha così messo un punto fermo alla sperimentazione avviata lo scorso 3 novembre. Un'iniziativa promossa dall’associazione di genitori Sei Casati e condivisa dal consiglio docenti e dal Consiglio di zona 3, che prevedeva che i piccoli studenti portassero direttamente da casa il contenitore per mangiare alla mensa scolastica. Dopo l’approvazione di Milano Ristorazione, già impegnata nell’avvio della distribuzione del cibo con piatti biodegradabili per contribuire alla riduzione dei rifiuti di plastica, era stata avviata la cosiddetta sperimentazione del lunch-box, ossia, per tutti i milanesi, della "schiscetta": "Si tratta di un'azione che responsabilizza bambini e famiglie. Per Milano si tratta di un nuovo tassello di un percorso virtuoso che vede impegnata la città da tempo su più fronti, tra i quali l'uso di vaschette in acciaio in sostituzione di quelle in plastica, il completo riciclo delle stoviglie in plastica, l'imminente sostituzione nelle primarie dei piatti in plastica con quelli in materiale biodegradabile e compostabile", si era detto nel lancio dell'iniziativa. Sono bastati pochi giorni di prova, però, per bocciare il progetto: "Non sussistono i requisiti minimi atti a garantire la sicurezza alimentare".

L'Asl: "Solo un quarto dei lunch box è pulito e lavato adeguatamente"

Dalle analisi dell'Azienda sanitaria locale, che ha effettuato controlli nelle settimane di sperimentazione dell'iniziativa è risultato infatti che solo un quarto dei lunch box veniva pulito e lavato adeguatamente, mentre nel restante vi era una "elevata presenza di microorganismi". Per questo motivo l'Asl ha appoggiato Milano Ristorazione nella decisione di interrompere la sperimentazione, addossando difatti le colpe su alcuni genitori, rei di non aver lavato bene le "schiscette" dei propri figli.

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