Trenord, ancora ritardi per un treno guasto: ennesimo venerdì nero per i pendolari

Non c'è pace per i pendolari lombardi, alle prese con un servizio di trasporto su rotaia che, negli scorsi giorni, un consigliere regionale leghista ha definito "peggiore del Burundi". La mattina di venerdì 24 luglio il guasto a un treno sul passante ferroviario a Milano, all'altezza della stazione di Porta Garibaldi, ha causato una serie di disagi e ritardi a catena su tutta la linea, con punte di 35 minuti e soppressioni e variazioni del tragitto per altri convogli. La situazione è stata prontamente documentata da una viaggiatrice su uno dei tanti Comitati di pendolari che stanno iniziando a far sentire la loro voce con Trenord, partecipata della Regione che ha in concessione il trasporto pubblico locale su rotaia per i prossimi 5 anni.
Trenord, ennesimo venerdì nero per i pendolari
La situazione è lentamente tornata alla normalità dopo le 10.30, quando il convoglio fermo sui binari è stato rimosso. Quello di venerdì è però solo l'ultimo di una lunga serie di disagi che le migliaia di pendolari lombardi non hanno più intenzione di sopportare passivamente. Online è stata lanciata una nuova petizione – altre ne sono state lanciate in passato – con l'hashtag #firmapendolare, rivolta al governatore della Lombardia Roberto Maroni e all'assessore regionale ai Trasporti Alessandro Sorte. La richiesta dei pendolari non è impossibile: vorrebbero solo poter contare di più nelle scelte che riguardano il trasporto pubblico, magari avendo accesso ai dati con cui Trenord compila le sue tabelle sul rispetto degli indici di puntualità, che secondo l'azienda guidata dall'amministratore delegato Cinzia Farisè sono stati rispettati anche a luglio: 82 per cento medio per il 2015.
Ma non è solo la puntualità il problema: ci sono anche la mancanza dell'aria condizionata in molte carrozze e i continui guasti ai convogli, molti con 33 anni di vita in media sulle spalle. Anche a Trenord conoscono bene i problemi: ne è riprova che, da inizio anno, già per due volte l'azienda si è scusata con i passeggeri.