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Frecciarossa deragliato a Lodi

Treno deragliato a Lodi, sindacati rifiutano ipotesi errore umano: “Linee stressate da troppi treni”

Poco tempo per la manutenzione adatta e linee stressate dai troppi treni, così i sindacati Filt, respingono le accuse dell’errore umano sulla quale indagano gli inquirenti in merito all’incidente ferroviario avvenuto giovedì mattina nel Lodigiano e costato la vita a due macchinisti. Intanto proseguono le indagini che si stanno concentrando anche sulla mancata rilevazione elettronica dello scambio “errato”.
A cura di Chiara Ammendola
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Il treno deragliato a Lodi
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Non accettano l'ipotesi dell'errore umano i sindacati che hanno fatto sapere che bisogna continuare ad indagare sulle cause dell'incidente ferroviario avvenuto giovedì mattina a Casaletto Lodigiano e costato la vita a due macchinisti. A riferirlo è il segretario generale della Fit Cisl, Salvatore Pellecchia che ha fatto sapere che bisogna capire eventualmente perché quell'errore umano è stato fatto. "Non abbiamo mai accettato il tema dell'errore umano perché c'è sempre una serie eventi che si concatenano – ha aggiunto il segretario generale della Filt Cgil, Stefano Malorgio – su cui bisogna fare chiarezza per dare un segnale forte ai lavoratori che oggi sono preoccupati e anche ai viaggiatori".

Sindacati: Poco tempo per manutenzione adatta

È sull'errore umano che si stanno concentrando le indagini della procura che ieri in conferenza stampa ha confermato la presenza di uno scambio sbagliato all'altezza del punto in cui si è verificato l'incidente e che avrebbe dunque causato l'uscita dai binari del Frecciarossa partito da Milano Centrale e diretto a Salerno. Nel pomeriggio di ieri sono stati anche ascoltati gli operai che avrebbero effettuato i lavori di manutenzione nella notte poche ore prima dello schianto: la loro posizione non è al momento chiara. L'inchiesta aperta in procura a Lodi al momento è ancora contro ignoti e i capi di imputazione sono disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo e lesioni plurime. "C'era stata una manutenzione programmata e la circolazione viene stabilita sulla base della manutenzione di default che deve essere fatta", continuano a sindacati che hanno poi sottolineato come le linee sarebbero "troppo stressate, con troppi treni e una liberalizzazione troppo massiccia che non permette di prendere in considerazione finestre manutentive".

Si indaga su non rilevazione dello scambio

Intanto proseguono le indagini del Noif, il Nucleo operativo incidenti ferroviari della Polfer che ora si sta concentrando sulla mancata segnalazione al sistema elettronico di sicurezza dello scambio in ‘svio'. Secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti dunque l'errore nello scambio non sarebbe stato rilevato in maniera automatica dal sistema che invece avrebbe lo avrebbe letto in maniera dritta: qualora fosse stato rilevato il treno sarebbe stato fermato diversi chilometri prima. Mentre questo pomeriggio sono stati dimessi tutti i pazienti dall'ospedale Maggiore di Lodi dove erano giunti in seguito alle ferite riportate nell'incidente: solo uno dei feriti, un addetto delle pulizie, è ancora ricoverato in nosocomio dove è stato sottoposto a un'operazione alla gamba: le sue condizioni comunque sarebbero piuttosto buone.

Frecciarossa deragliato: le modifiche al servizio Trenord e Alta Velocità

Nei prossimi giorni sarà messo a punto il piano condiviso da RFI e Trenord per fluidificare la circolazione ferroviaria in ingresso e in uscita da Milano Centrale e nel lodigiano, visto che i binari dell'Alta Velocità tra Milano e Piacenza non saranno disponibili almeno per i prossimi 15 giorni. È questo il tempo necessario per la rimozione del convoglio incidentato e i lavori di manutenzione dei binari coinvolti nello schianto. Per quanto riguarda il servizio regionale di Trenord potrà subire modifiche la circolazione delle linee Milano-Brescia-Verona, Milano-Lodi-Piacenza, Milano-Lodi-Cremona-Mantova e la S1 Milano Bovisa-Lodi. Ulteriori dettagli sulle variazioni previste e aggiornamenti in tempo reale sono disponibili sul sito Trenord.it

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