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Traffico di cuccioli dall’Ungheria: trasportati in scatole di cartone senza aria

Un’indagine del Corpo forestale dello Stato ha messo fine a un traffico di cuccioli di cane dall’Ungheria all’Italia. Gli animali viaggiavano in condizioni pessime e venivano sottoposti a maltrattamenti e trattamenti dannosi. Trenta i cuccioli salvati. Due le persone arrestate e 12 gli indagati: anche veterinari e titolari di negozi di animali.
A cura di Valerio Barbato
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Viaggiavano all'interno di cartoni senza luce né aria. E così venivano trasportati dall'Ungheria all'Italia. Questa è la sorte che toccava a dei cuccioli di cane, tutti di razze pregiate, salvati dall'intervento del Corpo forestale di Lodi, la cui indagine ha portato all'arresto di due persone per maltrattamento e traffico illecito di animali.

cuccioli di cane

Il traffico, stando a quanto emerge, era di dimensioni internazionali e partiva da alcuni siti di e-commerce sui quali i trafficanti mettevano in vendita i cani. Il meccanismo illecito non coinvolgeva solamente i due uomini arrestati, ma anche dei complici: tra questi due veterinari e alcuni titolari di negozi di animali. In tutto sono 12 le persone coinvolte nell'indagine, ognuna di queste con un ruolo ben preciso: dalla falsificazione dei documenti alla messa in vendita, fino alla consegna. Oltre al trasporto, che avveniva in condizioni pietose, i cuccioli subivano sevizie e trattamenti sanitari talvolta dannosi effettuati per mascherare le loro patologie.

Dopo aver falsificato anche i libretti sanitari, cambiando età e provenienza, i cuccioli venivano venduti da un membro dell'associazione che ai clienti, spesso anche strutture commerciali della Lombardia, si presentava come l'allevatore. In totale sono trenta i cuccioli che sono stati sequestrati all'organizzazione e messi in salvo: adesso sono stati affidati temporaneamente a diverse famiglie che potranno prendersi cura di loro.

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