Toscolano Maderno, picchia e stupra una donna di 69 anni uscita a passeggiare: arrestato 33enne
Era uscita per fare un po' di attività fisica, una passeggiata lungo i sentieri che si ergono nella piccola frazione di Gaino, a Toscolano Maderno, una giornata spensierata per sfuggire alla difficile quotidianità in piena pandemia trasformatasi invece in un vero e proprio incubo. È accaduto a una donna di 69 che lo scorso maggio proprio durante quell'escursione nel Bresciano è stata brutalmente aggredita e violentata: l'aggressore un 33enne dominicano è stato arrestato al termine di una delicata attività di indagine portata avanti dai carabinieri di Salò che sono riusciti a individuare l'uomo grazie al Dna lasciato sul luogo della violenza.
La donna è stata picchiata durante la violenza sessuale
A raccontare l'accaduto alle forze dell'ordine è stata la vittima che dopo essere stata soccorsa dai sanitari del 118 subito: quel giorno aveva deciso di uscire per un'escursione insieme con i suoi famigliari. Il cammino però era piuttosto tortuoso e così la donna è rimasta indietro rispetto al resto del gruppo trovandosi da sola a percorrere quei sentieri. È a questo punto che dai cespugli è uscito un uomo che incappucciato l'ha prima colpita con un pugno e poi l'ha violentata: le violenze fisiche non si sono fermate durante lo stupro tanto ch la donna è stata colpita a più riprese riportando ferite profonde. L'aggressore è poi scappato facendo perdere le sue tracce mentre la donna ha raggiunto i famigliari chiedendo aiuto.
L'uomo arrestato grazie alla comparazione del Dna
I militari della compagnia di Salò si sono subito messi sulle tracce dello stupratore che hanno identificato grazie a una minuziosa attività investigativa e alle analisi tecnico-scientifiche, condotte con il supporto del Ris di Parma, che hanno permesso di accertare la responsabilità del 33enne che dovrà ora rispondere di violenza sessuale e lesioni aggravate: gli uomini della scientifica hanno infatti comparato il Dna dell'uomo con le tracce trovate sulla scena del crimine. A quel punto il giudice per le indagini preliminare del tribunale di Brescia, su richiesta della procura, ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, già eseguita la scorsa settimana.