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Covid 19

Tornano a casa i 52 medici cubani che hanno gestito l’ospedale da campo di Crema

Terminato il periodo di quarantena, i 52 medici di Cuba, arrivati in Italia lo scorso 22 marzo, nel pieno dell’emergenza Coronavirus, sono tornati a casa. I medici, chiamati dalla Regione Lombardia, hanno gestito l’ospedale da campo a Crema, chiuso circa due settimane fa. Commosso il saluto e il ringraziamento della sindaca di Crema Stefania Bonaldi: “Ci sentiamo fortunati perché oltre a dei professionisti abbiamo conosciuto dei fratelli”.
A cura di Filippo M. Capra
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Sono tornati a casa nella mattinata di oggi, lunedì 8 giugno, i 52 medici cubani sbarcati in Italia lo scorso 22 marzo. I medici della brigata "Henry Reeve" hanno gestito nel pieno dell'emergenza Coronavirus l'ospedale da campo installato a Crema e smontato già un paio di settimane fa. Il loro lavoro, quindi, era finito già da 14 giorni, periodo durante il quale hanno osservato la quarantena prima di prendere nuovamente l'aereo e fare ritorno a casa.

La sindaca di Crema: Abbiamo conosciuto dei fratelli

"Una partenza in punta di piedi, così come erano arrivati", ha detto la sindaca di Crema Stefania Bonaldi, a cui hanno fatto seguito dichiarazioni commosse per "il loro contributo" che "è stato fondamentale". Il primo cittadino di Crema ha poi detto che "ci sentiamo fortunati perché oltre a dei professionisti abbiamo conosciuto dei fratelli". La gratitudine nei confronti dei 52 medici cubani è arrivata anche da parte della cittadinanza cremasca, come confermato dalla Bonaldi: "Due settimane fa abbiamo organizzato alcuni eventi per salutarli e abbiamo avviato una raccolta fondi per sostenere un ospedale pediatrico de L'Avana". E, nonostante il loro tampone fosse negativo, i medici hanno preferito rispettare il periodo di quarantena prima di ripartire. "Ho perso il conto di quante volte ci siamo salutati – ha detto commossa la sindaca di Crema -. All'alba siamo saliti sul loro autobus con la bandiera di Cuba tra le mani e con gli occhi lucidi per ringraziarli ancora una volta, ma ci piace pensare che sia stato solo un arrivederci e non un addio, perché continueremo a fare cose belle insieme".

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