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A casa la modella svedese sequestrata per mesi: “Tornerò per avere giustizia”

È tornata a casa la 22enne svedese, segregata per mesi in un appartamento di Cinisello Balsamo e costretta a subire le violenze di Claudio Rossetti. La modella ha però fatto una promessa ai carabinieri: “Tornerò in Italia perché giustizia sia fatta”.
A cura di Federica Gullace
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È tornata a casa la 22enne svedese, segregata per mesi in un appartamento di Cinisello Balsamo, a nord di Milano, costretta a subire le violenze di Claudio Rossetti, un 41enne che, dopo essersi spacciato agente di modelle, si era rivelato un orco. La giovane, che aveva partecipato a Miss Universo, e con la sua bellezza sognava di sfondare nel mondo della moda milanese per intraprendere una carriera come top model, ha così firmato le carte di dimissioni dall’ospedale e ha riabbracciato la madre. Ma prima di partire per la Svezia, la modella 22enne ha fatto una promessa ai carabinieri che l’hanno salvata, da lei definiti come i suoi ‘angeli custodi' : "Tornerò in Italia perché giustizia sia fatta". Un giuramento vero e proprio, quello della modella, considerata nel suo paese d’origine una celebrità per la sua incredibile bellezza, oggi dimagrita, rasata a zero per volere del suo carceriere, e ridotta a uno spettro in confronto all’avvenente ragazza che lo scorso settembre era sbarcata a Milano. Ora i carabinieri della stazione di Cinisello Balsamo e del comando di compagnia di Sesto San Giovanni proseguono le indagini per raccogliere tutti i dettagli e fare quanta più luce possibile sugli avvenimenti, così da capire se il suo sequestratore, Claudio Rossetto, abbia agito da solo o se qualcuno, pur sapendo, non ha voluto denunciarlo.

Il 42enne aveva già sequestrato e violentato ragazze in passato

Il 42enne, era già noto alle forze dell'ordine: già nel 2008 era stato arrestato per violenza sessuale, sequestro di persona e maltrattamenti nei confronti di una studentessa di 18 anni di origine bielorussa e residente a Lecco, ed era stato scarcerato nel 2013. Anche allora lo schema era stato il medesimo, Rossetto aveva contattato la giovane via Facebook, spacciandosi prima per un procacciatore di affari per modelle, e poi per un latin lover innamorato, così attirandola a sé. La ragazza era poi stata picchiata, violentata e tenuta sotto sequestro, e dopo 24 ore era riuscita a scappare, prendere un taxi e tornare a Lecco, dove aveva sporto denuncia. Nel caso della svedese, però, il 42enne l’aveva convinta a convivere con lui nel grande condominio in via XXV Aprile, nel centro di Cinisello, in attesa di sposarsi, per poi costringerla ad una prigionia durata sei mesi e finita soltanto grazie ai vicini di casa, che insospettiti dalle urla provenienti dall’appartamento hanno chiamato i carabinieri.

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