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Terrorismo, sei arresti in Lombardia: “Volevano colpire il Vaticano e l’ambasciata d’Israele”

Sei persone sono state arrestate per terrorismo in Lombardia tra le province di Lecco, Varese e Milano. L’accusa per tutti loro è di “partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo internazionale”. Tra gli arrestati una coppia con due figli piccoli pronti a partire per la Siria. Il marito, che praticava kickboxing ad alti livelli, aveva ricevuto l’ordine di compiere attentati in Italia: nel mirino l’ambasciata d’Israele a Roma e il Vaticano.
A cura di Enrico Tata
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Sei persone sono state arrestate per terrorismo a Lecco, Varese e Milano. L'accusa per tutti è di "partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo internazionale". Tra di loro c'è anche una coppia residente in provincia di Lecco con figli piccoli, due e quattro anni. Stando a quanto ricostruito i due, Moutaharrik Abderrahim e Bencharki Salma, 24 e 26 anni, avevano organizzato un viaggio per la Siria per unirsi al Califfato. Questa mattina in quattro (due sono latitanti) sono stati trasportati in carcere su disposizione del giudice per le indagini preliminari di Milano che ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare.

La famiglia sarebbe dovuta partire insieme a un ragazzo marocchino di 33 anni, Khachia Abderrahmane, residente in provincia di Varese e fratello di un foreign fighter espulso dall'Italia nel gennaio 2015 con un provvedimento del Viminale e che sarebbe stato ucciso in Siria. Marito e moglie erano in contatto con un'altra coppia della provincia di Lecco già partita per la Siria: si tratta del marocchino Mohamed Koraichi e della sua compagna, l'italiana Alice Brignoli. I due, 32 e 39 anni, nel febbraio 2015 hanno abbandonato l'Italia con i tre figli maschi di 7,6 e due anni e si sono uniti allo Stato Islamico. Anche loro sono oggetto dell'ordinanza di cattura, anche se latitanti. Arrestata anche Wafa Koraichi, la sorella di Mohamed, che ha messo in contatto le due coppie. Le indagini, coordinate dalla procura di Milano e dalla procura nazionale antimafia, sono state condotte dai carabinieri del Ros, dai poliziotti dell'Ucigos e dalle Digos locali.

Renzi: "Operazione molto importante"

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi su Twitter si è complimentato con il ministro Angelino Alfano, l'intelligence, gli inquirenti e le forze dell'ordine per una "operazione anti estremisti" considerata "molto importante".

Polemico, invece, il tweet inviato dal segretario della Lega Nord Matteo Salvini: "Sei presunti terroristi islamici sono stati arrestati in Lombardia. Un dubbio: Renzi è solo incapace oppure è complice". Da notare che, a differenza di Renzi, Salvini ha sottolineato come al momento si possa parlare di "presunti" terroristi. Il caso del marocchino Touil, incarcerato per la strage del Bardo a Tunisi e poi scagionato da ogni accusa, impone molta cautela.

I dettagli dell'operazione: "Pronti a compiere un attentato in Italia"

Nel corso della conferenza stampa alla procura di Milano sono stati resi noti i dettagli dell'operazione. La figura chiave tra gli arrestati è quella del marocchino Moutaharrik Abderrahim. Si tratta di un atleta che pratica kick boxing ad alti livelli in Italia ed Europa. Gli inquirenti hanno ricostruito che sia Koraichi sia un uno sceicco misterioso residente in Siria, avevano chiesto a Moutaharrik di effettuare attentati nello Stato italiano: "È una novità: per la prima volta c'è un'indicazione concreta di compiere un attentato in Italia", ha detto il capo del pool antiterrorismo di Milano Maurizio Romanelli. Secondo Romanelli "per lo Stato islamico in questo momento la politica migliore è quella del lupo solitario, il modo migliore per creare terrore negli Stati occidentali". Nel mirino degli estremisti ci sarebbe stata Roma, oggetto in questi mesi del pellegrinaggio di fedeli per il Giubileo della Misericordia. In seguito alla decodifica di questi messaggi con indicazioni concrete su attentati, intercettati nel mese in corso, gli inquirenti hanno deciso di agire. La tempestività dell'intervento è stata lodata da Franco Roberti, Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo.

Il "poema bomba"

Lo scorso aprile 8 aprile il kickboxer ha ricevuto anche una sorta di poesia, che è stata ribattezzata dagli inquirenti "poema bomba". Ecco il testo, contenuto nell'ordinanza di arresto:

"Fratello nostro Abderrahim! Questa poesia te la dedica lo Sceicco appositamente dalla terra del Califfato a Roma dove arriveremo, grazie a Dio, promessa sincera e certa, il titolo del poema, si chiama poema bomba. Ascolta lo Sceicco, colpisci! Dalle tue palme, eruttano scintille, e sgozza, che con il coltello, è attesa la gloria, fai esplodere la tua cintura nelle folle dicendo ‘Allah Akbar', colpisci! (esplodi!) come un vulcano, agita chi è infedele, Affronta la folla del nemico, ringhiando come un fulmine, pronuncia ‘Allah akbar' e esploditi! o leone! che non si abbassa (non si piega), questa é la brigata della gloria, che vince, questo é il nostro califfato, ritorna in cima, ridà all'islam la sua gloria, i suoi battaglioni che hanno scosso le vicinanze e sono andati ad annientare gli infedeli senza cedere.

Cancellare i confini che ci hanno decimato e riunirci dopo lo spargimento e l'allontanamento in ogni paese fortemente e concedere al falco gli eroi dei nemici. Oh stato islamico! accendi il fuoco sulla folla affluente, versa sulla testa del crociato granate, non aver mai pietà finché non si spezza, nessuna vita tranne quella di un popolo che ha combattuto (Jihadista) per Dio ,il suo vero combattimento o come ha ordinato, guadagna il paradiso, come i primi combattenti e vai verso, oh Abderrahim, la gloria! che chiama chi va verso essa. Grida Allah akbar".

Gli obiettivi: l'ambasciata di Israele e il Vaticano

È lo stesso presunto terrorista Moutaharrik a indicare i possibili obiettivi dei suoi attentati a Roma: si tratta dell'ambasciata di Israele e del Vaticano. Lo rivela in due conversazioni telefoniche datate 6 febbraio e 25 marzo, intercettate dagli inquirenti. In entrambi i casi dall'altro capo del telefono c'è Khachia: "Voglio picchiare Israele a Roma", dice, intendendo metaforicamente di voler colpire la sede diplomatica italiana dello Stato ebraico. Poi Moutaharrik rivela anche di aver cercato di procurarsi una pistola da un ragazzo albanese a Varese: "Gli ho detto di procurarmi una pistola, la volevo comprare da lui e forse lui si è insospettito di me e mi ha girato le spalle". Nella seconda conversazione intercettata Moutaharrik afferma: "Giuro che li attacco, sarò il primo ad attaccarli in Italia in questa crociata, il primo ad attaccarla, giuro, giuro che l'attacco nel Vaticano con la volontà di Dio". Nel corso delle perquisizioni gli inquirenti hanno trovato materiale definito "di grande interesse investigativo", che potrebbe portare a svelare la rete di collegamento dei foreign fighters.

Il precedente di Djamal Ouali

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Gli arresti di questa mattina arrivano a quasi un mese esatto di distanza da quello di Djamal Ouali, presunto terrorista arrestato a Bellizzi (in provincia di Salerno), con l'accusa di essere legato alla cellula terroristica che avrebbe fornito supporto agli attentatori di Bruxelles. Ouali, 40enne algerino che aveva richiesto il permesso di soggiorno nel paese del Salernitano, secondo le autorità belghe che ne hanno richiesto l'arresto avrebbe fornito documenti falsi ai terroristi.

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