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Terrore Legionella a Bresso: 6 contagiati, uno è morto

Hanno tutti oltre 70 anni, i 6 contagiati di Legionella a Bresso, centro in provincia di Milano. In corso le analisi dell’Asl per individuare il focolaio.
A cura di Federica Gullace
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Sono 6 le persone colpite dal batterio-killer che ha invaso Bresso, un paesino ai confini di Milano che conta poco più di 26 mila abitanti. I contagiati hanno tutti età compresa dai 70 agli 80 anni, e sono tutti residenti nella zona nord-est del paese. Il batterio è quello della legionella, che in Italia colpisce all’incirca 1.200 persone ogni anno, ed è presente prevalentemente negli ambienti acquatici naturali e artificiali: nelle sorgenti, comprese quelle termali, nei fiumi o nei laghi; è poi da questi ambienti che il batterio riesce a risalire a superfici artificiali come le condotte cittadine e gli impianti idrici degli edifici, come i serbatoi, le tubature o ancora le fontane e le piscine. La legionella, difatti, si trasmette dalle particelle d’acqua nebulizzate da un impianto di condizionamento, dall’attrezzatura di un medico dentista, o addirittura dalle fontane. Nel caso di Bresso la situazione è stata ritenuta allarmante poiché la concomitanza delle infezioni è dovuta quasi sicuramente alla  vicinanza tra le varie abitazioni degli ammalati. Ora le ipotesi di contagio sono varie: i tecnici dell’Asl stanno prelevando campioni d’acqua nelle case e ed esaminando fontane, ma al contempo si suppone che  gli anziani possano essere stati tutti nello stesso locale pubblico dotati forse di impianti di condizionamento difettosi; oppure che abbiano bevuto l’acqua contagiata di casa, e il problema sta all’acquedotto.

Immediato l’intervento del sindaco Ugo Vecchiarelli, che ha pubblicato sul sito internet del Comune un invito ad essere prudenti: “Non intendiamo sottovalutare quanto è avvenuto e vogliamo proseguire nell’opera di prevenzione e informazione. La legionella può colonizzare gli impianti idrici in alcune parti in cui l’acqua ristagna a lungo e nei punti terminali quando non si fa adeguata manutenzione, ad esempio nei soffioni delle docce incrostate da calcare. All’insorgere di difficoltà respiratorie e febbre è opportuno rivolgersi al più presto al medico”. Gli abitanti sono stati quindi invitati dall’amministrazione comunale ad evitare il più possibile l’utilizzo di acqua calda.

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