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Tenta un’estorsione nella pizzeria convenzionata col Comune mentre due vigili cenano: arrestato

Tenta estorsione ai danni di un ristoratore egiziano, ma il locale è convenzionato con il comune e viene fermato d due agenti di Polizia Locale che assistono alla scena.
A cura di Valerio Renzi
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Un 47enne è stato arrestato con l'accusa di estorsione ai danni di un ristoratore, venendo arrestato in flagranza di reato da due agenti della Polizia Locale che si trovavano in quel momento all'interno della pizzeria di proprietà di un cittadino di origine egiziana.

L'episodio è avvenuto lo scorso mercoledì. Erano circa le 22.00 quando i due agenti, che non erano in divisa, si trovavano a cena nel locale convenzionato con il comune di Milano nei pressi di corso San Gottardo, proprio a due passi dall’Ufficio Centrale Arresti e Fermi (UCAF) di via Custodi dove stavano finendo il servizio.

Gli agenti hanno così assistito a un'animata discussione tra l'egiziano e un'altra persona, decidendo di intervenire  quando gli animi si erano surriscaldati, scoprendo così come fosse in corso un tentativo di estorsione. Fermato il 47enne e raccolto la testimonianza dell'esercente, hanno proceduto all'identificazione e all'arresto.

Il comandante dei vigili: "Potrebbe non esser caso isolata"

“Non è escluso – ha dichiarato il comandante della Polizia Locale Marco Ciacci – che il ristoratore sia solo una delle vittime di una serie di colpi che l’uomo potrebbe aver messo a segno nella zona. Per questo chiediamo ai cittadini di contattarci nel caso in cui fossero stati avvicinati da questo soggetto e li inviamo a sporgere denuncia qualora non l’avessero ancora fatto”.

Assessora Rozza: "Un caso emblematico"

Sul caso è intervenuta anche l'assessora alla Sicurezza Carmela Rozza: “Si tratta di un caso emblematico in cui un delinquente prende di mira un ristoratore straniero, sperando magari di riuscire a farla franca. In realtà il senso civico e il coraggio del commerciante egiziano hanno permesso di arrestare l’estorsore e fermare le sue probabili richieste di denaro sotto minaccia anche ad altri esercenti”.

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