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Tecnica del sassolino per rubare nelle case: la banda dei ladri rom viveva nel lusso

Ladri nomadi con auto auto di lusso, Rolex e 67mila euro, avevano fatto una fortuna coi furti negli appartamenti della Milano benestante. Quattro gli arrestati: vivevano in un campo rom a Milano ma con un tenore di vita da nababbi.
A cura di Redazione Milano
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Usavano la tecnica del sassolino per scoprire le case da svaligiare a Milano: lanciavano una piccola pietra contro la finestra dell'appartamento da cui avevano intenzione di entrare e se nessuno si avvicinava a controllare entravano in azione. Oggi sono scattati gli arresti della Polizia di Stato nei confronti di quattro uomini – di 18, 19, 25 e 42 anni – che vivono nel campo nomadi di via Monte Bisbino, nel capoluogo lombardo, con l'accusa di aver commesso una decina di furti in appartamenti del centro della città. Durante la perquisizione nelle loro abitazioni, operata dalla Squadra Mobile, sono state sequestrate tre auto di lusso, orologi di valore, 67mila euro in contanti (che la figlia del capobanda ha tentato di nascondere addosso).

Nel campo avevano messo in piedi una vera e propria villetta dotata di tutti i comfort: vasca idromassaggio, la doccia sensoriale, tre auto di lusso, telecamere lungo tutto il perimetro. La villetta di Marco Marchic, il capo aveva tutti i comfort perché oltre a essere la sua abitazione stabile era anche il quartier generale per i furti e la ricettazione. Il 42enne, con cittadinanza italiana, è considerato il capo del gruppo raggiunto dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal pm David Monti ed eseguita lo scorso mercoledì durante un blitz all'interno dell'area nomadi. In manette il figlio 18enne Andrea "Burda" Radosavljevic e il 19enne Gianni Jovanovic, mentre è sfuggito alla cattura il 25enne serbo Manuel Hodnic, attualmente in Serbia dopo essere stato allontanato dal campo proprio da Marchic per una lite relativa a soldi sottratti al capo.

Luca Izzo, capo della sezione antirapine della Squadra mobile ha spiegato che la banda era ben strutturata, che pianificava i furti con sopralluoghi di alcuni giorni, agivano nel tardo pomeriggio in modo da riuscire a entrare nei palazzi approfittando di qualche condomino che usciva. Il capobanda è stato preso con al polso un Rolex da 40mila euro che sosteneva essere falso. Nella perquisizione sono state trovate migliaia di banconote fac-simile da usare durante le truffe ‘rip-deal', ovvero il cambio fraudolento che con la promessa di un guadagno porta in tasca solo banconote fasulle in cambio di quelle vere.

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