Abusò della figlia per 12 anni, ogni volta la pagava 3 euro. In manette 56enne

Un tassista di cinquantasei anni è stato arrestato a Milano. Per l'uomo sono scattate le manette per un'accusa terribile: avrebbe abusato della figlia per 12 anni, da quando era solo una bambina fino a quando aveva vent'anni. Un violenza consumata tra le mura domestiche in maniera continuata, interrottasi solo quando la figlia – spinta da amici e professori – ha deciso di denunciare. Incriminato per violenza sessuale aggravata è stato tradotto in carcere dagli agenti di polizia che hanno eseguito un ordine di custodia cautelare in carcere emesso nei suoi confronti.
Tra le accuse mosse al 56enne anche quella di induzione alla prostituzione. L'uomo avrebbe, infatti, "ricompensato" la vittima per le prestazioni sessuali con degli spiccioli (3 euro p poco più) e l'avrebbe indotta – secondo quanto ipotizzato – a sottostare agli abusi con la promessa di regali, come un modem per il computer. L'indagine è iniziata lo scorso febbraio, quando la ragazza, ormai ventenne, si è presentata al commissariato con un'amica per denunciare le violenze. Nel momento in cui l'uomo ha capito che la ragazza aveva chiesto aiuto, rivelando gli abusi a terzi, le ha immediatamente bloccato il cellulare per impedirle i contatti con l'esterno, minacciandola di farle del male. Secondo quanto accertato l'uomo usava violenza solo alla figlia maggiore, mentre un secondo figlio, ora maggiorenne, non avrebbe subìto alcuna violenza. I ragazzi vivevano con il padre da quando la madre era andata via in condizioni igieniche che destavano già la preoccupazione degli assistenti sociali, tuttavia non erano stati sospettati episodi di abuso.